Classe 1991. Cresciuta in Franciacorta, vive a Brescia, sua città natale. Ha studiato letteratura inglese e tedesca, laureandosi con una tesi sui rapporti fra la cultura tedesca e il nazionalsocialismo. Legge e scrive per vivere. È autrice della silloge di racconti “La memoria della cenere” (Morellini, 2016) e dei romanzi “Figli della Lupa” (Edikit, 2018), “Vento porpora” (Edikit, 2020) e "La fedeltà dell'edera" (Edikit, 2022). Anima rock alla perenne ricerca di storie della resistenza bresciana, si trova maggiormente a suo agio tra le parole dei libri e sui sentieri di montagna.
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Un "ribelle per amore" - Evelina Scaglia
«Posso dire di non aver più conosciuto un uomo così; eravamo tutti uguali di fronte a lui: partigiani, tedeschi e fascisti. Voleva per tutti un regolare processo […]. Mi ricordo ancora del suo sorriso, che non lo abbandonava, nemmeno nei momenti in cui era preoccupato.»
(“Un ribelle per amore”, Evelina Scaglia, p. 199, appendice. Da una testimonianza del 1989 di Paolo Benetelli, il quale, entrato nella resistenza a 19 anni con il nome di battaglia di Bobi, ha vissuto con Emiliano Rinaldini in Val Sabbia dal giugno al novembre 1944.)
Emiliano Rinaldini, detto Emi, è stato un’anima rara. Nell’arco della sua breve esistenza, tra la nascita a Brescia il 19 gennaio 1922 e l’uccisione per mano di militi fascisti il 10 febbraio 1945 a Pertica Alta in Val Sabbia, ha saputo incarnare un’umanità spettacolare e al contempo discreta, mai in cerca di visibilità. Sostenuto da una profonda e coerente fede cristiana, ha dedicato i suoi giorni alla salvaguardia della dignità di ogni persona, incanalando appieno i suoi principi di giustizia e di libertà nell’assistenza agli altri, nel lavoro di maestro e redattore e nella resistenza al nazifascismo. Ripercorrere il vissuto di Emi significa quindi respirare una generosità mai blanda o interessata, e lasciarsene ispirare, avvolgere, plasmare.
“Un ribelle per amore” della docente Evelina Scaglia, edito dalla casa editrice romana Studium nel 2022, anno del centenario della nascita di Emi, ricostruisce in chiave pedagogica la storia di questo ragazzo d’eccezione. In particolare, l’autrice mette in evidenza come l’educazione da lui ricevuta in famiglia, all’oratorio della Pace di Brescia e alla redazione di Scuola italiana moderna diretta da Vittorino Chizzolini, abbia contribuito a forgiare il suo animo e le sue scelte rendendolo un vero magister, ossia un valido educatore e modello pedagogico.
Impreziosisce il volume un’appendice ricca di testimonianze di familiari, amici, conoscenti ed ex compagni di battaglia di Emi, in un interessante caleidoscopio di prospettive che porta alla luce sfumature inedite sulla formazione, sulla personalità e sui legami affettivi di un giovane maestro ed eroe della resistenza bresciana. Completano il tutto la prefazione di Michele Bonetti e due postfazioni, una a cura di padre Tiziano Sterli e l’altra a firma di don Raffaele Maiolini. Per un approfondimento integrale della figura di Emi, il libro andrebbe letto insieme a “Il sigillo del sangue”, un’importante selezione di brani dei suoi diari, riedita da Morcelliana-Scholé sempre nel 2022.
La recensione completa la trovate qui: https://www.bresciasilegge.it/un-ribelle-per-amore-emiliano-rinaldini/
Gnare, s.cète, strïe - Costanzo Gatta
Sono gli anni della pandemia da Covid-19 che ha colpito il mondo intero, e anche Costanzo Gatta si ritrova chiuso in casa a causa della quarantena forzata. Ma lo scrittore e giornalista bresciano ha dalla sua un’arma in più per poter affrontare le lunghe giornate e rendere meno monotono l’isolamento: la capacità di raccontare e attirare a sé storie. Decide così di invitare i suoi più cari amici a radunarsi sullo schermo ogni giorno e a raccontare una storia. Non una qualunque però: il compito per tutti è quello di frugare nei miti, nelle leggende e nella Storia a caccia di racconti ambientati in provincia di Brescia con protagoniste femminili.
Il risultato di questo “gioco” proposto da Gatta è “Gnare, S.cète, Strïe. Storie di donne e fantasie in terra bresciana” (Compagnia della stampa Massetti Rodella editori, 2023), un Decamerone dei giorni nostri che raccoglie tutte quelle narrazioni raccontate nel corso di una settimana dallo stesso Gatta e dai suoi 6 amici, Clotilde, Carla, Giusi, Lucio, Mario e Rodolfo, che è anche il realizzatore delle tavole presenti nel volume.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/gnare-scete-strie-costanzo-gatta/
Inedita - a cura di Luca Doninelli
Dodici luoghi straordinari, disseminati nel territorio bresciano e bergamasco, raccontati da dodici giovani scrittori reclutati in tutta Italia da autori di caratura nazionale (Alessandro Baricco, Marco Balzano, Gianni Biondillo e Raul Montanari). I cui racconti, raccolti in una antologia edita da Ares edizioni, sono stati anche trasformati in una rassegna teatrale messa in scena da altrettanti artisti di fama (Alessio Boni, Lella Costa, Giorgio Marchesi, Daniela Cristofori e Giacomo Poretti, Arianna Scommegna, Lorenzo Pasini, Elio Biffi, Omar Pedrini e Alice Mangione) proprio nelle ville storiche, nei borghi e nei castelli evocati dalla parola scritta che sono stati trasformati in palcoscenici temporanei.
“Inedita. Luoghi straordinari tra Bergamo e Brescia in 12 racconti” è una vera e propria novità editoriale: un esperimento originale e ambizioso che parte da un’idea, passa attraverso la parola scritta (raccolta nel volume edito da Edizioni Ares) e sfocia nel racconto orale come avveniva quando i testi dei grandi romanzieri e poeti del passato venivano concepiti anche come opere da interpretare e recitare davanti a un pubblico.
Un piacevolissimo ibrido fra letteratura e teatro, una commistione di generi considerata naturale in epoche passate ma che ai giorni nostri ha perso la sua vitalità, allontanando la parola dai corpi cui si riferisce e la voce dal puro piacere dell’ascolto. Un legame smarrito fra le pieghe della fretta e della superficialità, conseguenza – come ben sottolinea il curatore Luca Doninelli (scrittore e docente di scrittura all’Università IULM, bresciano di nascita e milanese d’adozione) nella prefazione – “di un modo sempre più astratto di concepire la vita e l’esperienza umana, di una ricerca spasmodica del ‘tutto e subito’, di una progressiva disistima verso ciò che richiede tempo, fatica, cammino”.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/inedita-luca-doninelli/
Mille Miglia - Pino Casamassima
Ci sono città, luoghi e paesi che si fondono alla perfezione con gli sport che ospitano. Se si pensa a Imola il collegamento diretto è con la Formula 1, se si pensa a New York è invece la Maratona; Londra lega il suo immaginario a Wimbledon, Chicago ha i suoi Bulls che scendono in campo. Brescia ha invece la Mille Miglia, una corsa – prima evento sportivo, ora manifestazione d’epoca e di costume – che è legata indissolubilmente con la città e con i suoi cittadini.
Pino Casamassima, giornalista e saggista di lungo corso che ha iniziato il suo percorso redazionale nei quotidiani locali bresciani e che successivamente ha collaborato con testate nazionali e riviste sportive, nel saggio “Mille Miglia. Storie di uomini e macchine” riesce a far rivivere l’epopea della celebre gara automobilistica raccontando i primi gloriosi anni e ricostruendo le storie delle macchine e soprattutto degli uomini che contribuirono alla creazione di una leggenda sportiva.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/mille-miglia-pino-casamassima/
La storia sommersa del Lago - Luca Turrini, Gruppo Volontari del Garda
Scoprire il lago di Garda, investigando il suo fondale: questa è l’interessante proposta del bellissimo volume “La storia sommersa del lago” di Luca Turrini, edito nel 2022 da Euroteam. Attraverso i resti delle imbarcazioni (ma non solo) che sono adagiati sul fondo del Benaco, Turrini riesce a raccontare parte della storia del lago, quella cioè della navigazione, delle barche, degli uomini, delle merci che nei secoli hanno solcato per mille motivi lo specchio d’acqua benacense, senza mai arrivare al porto a cui erano diretti. Da questo particolare punto di vista emerge (è proprio il caso di dirlo!) un quadro insolito e affascinante del Garda, audacemente investigato e puntigliosamente documentato dal Gruppo Volontari del Garda.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/la-storia-sommersa-del-lago-luca-turrini/
Le stagioni dell'avventura - a cura di Elisabetta Nicoli e Andrea Cora
“Le stagioni dell’avventura – 1960-1975: storia della Compagnia della Loggetta” (2022), quarto numero dei “quaderni” del Centro Teatrale Bresciano, ci racconta tre lustri di vita di una realtà decisiva per la storia della cultura bresciana: la “Compagnia della Loggetta”.
Una storia avventurosa, raccontata in una pubblicazione che (nonostante il richiamo alla rivista) si configura come un vero e proprio libro di circa 400 pagine corredato da una raccolta di articoli d’approfondimento, da un ampio contributo fotografico, da schede e elenchi. Un documento prezioso che – oltre a raccontare la storia di un’istituzione culturale alternativa sorta a Brescia negli anni della contestazione – trasmette alle nuove generazioni l’eredità di una stagione culturale avventurosa e sorprendente.
La Compagnia della Loggetta, di cui si narra la storia su suggerimento di Paola Carmignani, fu la compagnia teatrale che, nella sua evoluzione, è divenuta l’attuale Centro Teatrale Bresciano, a tutti noto come CTB, “teatro di rilevante interesse culturale” ai vertici della scena nazionale per qualità delle produzioni e della presenza nel dibattito culturale italiano. Un’istituzione pionieristica, la “Compagnia della Loggetta”, nata “per sconfiggere la tentazione del grigiore, il rischio di una città a una sola dimensione” (nelle parole di Tino Bino, autore di uno dei saggi che compongono il volume) con il coinvolgimento di personalità del calibro di Mina Mezzadri, Renato Borsoni, Aldo Engheben e molti altri.
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R: La ragazza della montagna - Veronica Del Vecchio
“La ragazza della montagna” è l’opera d’esordio di Veronica Del Vecchio, comasca classe 1996, diplomata presso la Scuola di Teatro Arsenale di Milano e co-fondatrice della compagnia teatrale Auriga Teatro. Nel 2020 il testo, allora intitolato “Un’invasione”, era risultato vincitore della quinta edizione del Premio Europa in Versi per la sezione narrativa inedita.
Il romanzo, ispirato a eventi realmente accaduti nel corso della Seconda guerra mondiale, racconta l’incontro tra una compagnia circense nascosta in clandestinità tra i fitti boschi della Val di Sur con una giovane ragazza ebrea in fuga tra le montagne bresciane.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/la-ragazza-della-montagna-veronica-del-vecchio/
Elogio dell'aberrazione e altre piccole infamie - Francesco Permunian
Cosa ci sarà mai di eccitante nella vita di un’amena cittadina di provincia? Possibile che dietro l’apparenza di una linda località di villeggiatura come Salò si celino scoppiettanti vicende di varia umanità da raccontare?
Nel suo “Elogio dell’aberrazione” Francesco Permunian, autore polesano che da decenni ha scelto il lago di Garda come sua seconda patria, pare non avere dubbi a riguardo, facendo di Salò il centro della pruriginosa, quanto grottesca e simbolica, vicenda di Tito Maria Imperiale, vicecapocronista dell’Eco del Garda. Uomo, neanche a dirlo, dai mille vizi privati e dalle non altrettante pubbliche virtù.
Il titolo di per sé costituisce già una dichiarazione programmatica rispetto a quanto il lettore può aspettarsi nel pirotecnico racconto della sconcertante e disordinata deviazione, l’aberrazione appunto, della schiera di personaggi che si agitano nelle pagine di Permunian: il “letamaio spirituale e sociologico” della provincia, ciò da cui Permunian dichiara di essere attratto, la fonte di ispirazione delle sue storie.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/elogio-dell-aberrazione-francesco-permunian/
Mozzafiato - Alina Cebotari
Maya ha 23 anni, vive a Brescia, e nel suo recente passato c’è una perdita. Nel tentativo di allontanarsi dai pensieri negativi, Maya decide di partire per la Germania accettando di prender parte ad un progetto che prevede vitto e alloggio in cambio di aiuto domestico. A Norimberga la ospita Rita, una donna adulta recentemente separatasi dal marito che vive sola con i due figli piccoli, che la spronerà ad aprirsi fino a farle incontrare Adam, un giovane affascinante che però ha dei segreti da nascondere
“Mozzafiato”, il romanzo della giovane autrice – nata in Moldavia e bresciana d’adozione – Alina Cebotari, è un libro intenso che racconta la tensione fra il desiderio di assomigliare a chi non c’è più e il bisogno di allontanarsi, e tra il bisogno di ricordare e la necessità di provare a superare la paura per ricominciare.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/mozzafiato-alina-cebotari/
Edelweiss Hotel - Mattia Cuelli
Per leggere questo romanzo dovete essere persone dallo stomaco di ferro, ma se siete amanti del genere horror e vi emozionate davanti a film come Shining o come 1408, o siete fan delle storie alla Stephen King, allora questo libro fa decisamente per voi.
“Edelweiss Hotel”, dell’autore bresciano classe 1976 Mattia Cuelli, è infatti un horror efficace, ricco di rimandi e riferimenti ai capisaldi del genere, capace – nonostante qualche piccola sbavatura stilistica – di tenere il lettore sulle spine e di distinguersi da gran parte di ciò che viene pubblicato. In poco meno di 300 pagine, l’autore lenese oggi residente a Montichiari, riesce infatti a riversare la sua passione per il genere horror e thriller sulla nostra provincia, e per la precisione sulla Val Camonica, giocando con la storia e con le atmosfere per trasformare Edolo e dintorni nella sede di una degna storia dell’orrore.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/edelweiss-hotel-mattia-cuelli/
Il giudice Albertano e il caso del leone azzurro - Enrico Giustacchini
Il 2023 che celebra Bergamo e Brescia Capitali Italiane della Cultura segna anche il raggiungimento della doppia cifra nella saga del Giudice Albertano, il noto giureconsulto e pensatore bresciano vissuto nel Duecento. Un uomo dallo spiccato impegno intellettuale, che la penna del giornalista e scrittore Enrico Giustacchini ha trasformato anche in un abile e sapiente investigatore protagonista, dal 2014 a oggi, di dieci gialli storici pubblicati con cadenza annuale dalla casa editrice LiberEdizioni.
Ma cosa serba nelle sue pagine questo nuovo capitolo del ciclo, intitolato “Il giudice Albertano e il caso del leone azzurro”?
Giustacchini anche stavolta muove da una serie di approfondite ricerche, base principale che insieme alla trama del giallo classico deduttivo formano il corpus unitario di una proposta editoriale ormai collaudata. Più in particolare, in questa nuova avventura – impreziosito dalle illustrazioni di Andrea Giustacchini per la prima volta a colori e composto da 16 capitoli con epilogo – Albertano ha il compito di districare alcuni casi, apparentemente slegati tra loro, ma anche di partecipare in veste di eminente saggio e consigliere in occasione dell’armistizio-accordo tra le città nemiche di Bergamo e Brescia, l’una ghibellina, l’altra guelfa.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/pace-tra-bergamo-e-brescia-giustacchini/
Il primo uccisore - Gianstefano Foresti
Il lago d’Iseo, nell’immaginario collettivo, è una culla docile e pacifica dove poter andare a rilassare i propri sensi, lontano dalla frenesia della città, immersi nel silenzio lacustre. Ma è proprio qui, in questo angolo di terra a cavallo tra due province (quella di Bergamo e quella di Brescia) che l’autore Gianstefano Foresti ambienta il suo romanzo d’esordio, “Il primo uccisore”.
Un giallo che non è solamente un susseguirsi di indagini e ritrovamenti, ma anzi è un insieme di generi a volte talmente diversi tra loro da riuscire ad amalgamarsi alla perfezione. Se avete amato film come “Matrix”, “Inception” o “Predestination”, allora questo romanzo fa per voi: thriller, fantascienza, salti temporali e informatica avanzata sono solo alcuni degli aspetti che, sfogliando le quasi 400 pagine, vi si presenteranno davanti agli occhi.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/il-primo-uccisore-gianstefano-foresti/
C'è un albero in Giappone - Chiara Bazzoli, AntonGionata Ferrari
C’è un albero di kaki nel giardino del Museo di Santa Giulia in città che affonda le sue radici nella storia. Non è un albero qualsiasi, ma un simbolo di speranza e resilienza che, partendo da Nagasaki in Giappone, diffonde in tutto il mondo il suo messaggio di pace. Non solo la città, ma anche la provincia, Brescia può vantare il titolo di territorio nel mondo in cui sono stati piantumati più alberi di kaki. Ma qual è questa storia che vuole raccontare a tutti noi?
“C’è un albero in Giappone”, edito da Sonda 2023 (acquista qui), della bresciana Chiara Bazzoli, è la storia di quel primo albero di kaki, nato e cresciuto a Nagasaki e sopravvissuto alla distruzione della bomba atomica sganciata sulla città il 9 agosto 1945, agli sgoccioli della Seconda Guerra Mondiale. Il libro, un albo illustrato per bambine e bambini, parla in realtà a tutti noi con delicatezza di dolore e perdita ma anche di tenacia e resistenza.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/ce-un-albero-in-giappone/
Iconografia musicale in Valle Sabbia - Giovanni Baronchelli
Una grande passione per la musica e per l’arte ha mosso il professor Giovanni Baronchelli, classe 1988, a percorrere la sua valle da attento osservatore. “Iconografia musicale in Valle Sabbia” (edita da Grafo nel 2021) è il risultato di questo suo percorso di minuziosa individuazione, censimento e descrizione, di numerosi strumenti musicali che, tra il 1400 e il 1800, sono stati rappresentati da pittori e scultori in chiese e palazzi, rocche, santuari e abitazioni private.
Musica e pittura rivestono infatti una parte essenziale degli interessi di Baronchelli, nativo di Gavardo, artista poliedrico che, sotto la spinta di un personale coinvolgimento emotivo, ha accumulato nel corso di alcuni anni di ricerca una notevole mole di materiale iconografico musicale.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/iconografia-musicale-in-valle-sabbia-giovanni-baronchelli/
Passeggiate letterarie a Brescia - Fabio Larovere
Immaginiamo un tardo pomeriggio di primavera, quando l’aria è tiepida, le luci sono addolcite e già si sente il profumo dei tigli. Immaginiamo di non essere mai stati a Brescia e di avere un appuntamento con un amico che ci vive e che la ama. Ci incontreremo in centro, all’ombra della Torre della Pallata oppure sotto l’orologio astronomico di Piazza della Loggia, e da lì inizieremo la prima delle passeggiate che ci siamo ripromessi di fare oggi e nei prossimi giorni. Già, perché Brescia va vista a passo lento, sorprendendosi dei giardini nascosti da antichi portoni, vicoli strettissimi illuminati ancora dalle lanterne, resti romani che si aprono all’improvviso al nostro sguardo.
L’amico che ci accompagna è il giornalista, docente e esperto di promozione culturale Fabio Larovere, e la sua voce echeggia nella nuova edizione di “Passeggiate letterarie a Brescia”, 150 pagine illustrate edite da La compagnia della stampa nel 2023 ricche di moltissime suggestioni e curiosità. Come l’autore stesso racconta durante l’introduzione, il progetto è nato dal desiderio di guardare la città con gli occhi della grande letteratura, idea che ha portato alla realizzazione di diversi itinerari in cui, accanto alla presentazione storico-artistica dei luoghi, ci fosse anche un rimando agli scrittori che li avessero citati.
Gli itinerari si sviluppano seguendo tre tipologie tematiche. La prima, più classica, introduce a piazze, chiese e monumenti del centro storico cittadino, collegandoli agli autori che ne hanno parlato oppure che in quei luoghi hanno vissuto. La seconda, pone al centro dell’attenzione i luoghi legati alla storia e al culto di Faustino e Giovita, santi patroni della città. La terza, infine, racconta la città attraverso le storie e le opere dei musicisti che l’hanno vissuta.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/passeggiate-di-fabio-larovere/