I DONI DELLA VITA
Con una scrittura molto piacevole l’autrice ci racconta la vita di una famiglia francese a cavallo delle due guerre. Una famiglia originaria di quella zona del nord della Francia, che in entrambi i conflitti del secolo scorso si è trovata nel bel mezzo delle battaglie e due volte devastata.
La guerra è lì presente in tutto il romanzo, anche se non è mai descritta direttamente nella sua violenza e crudeltà.
Ci viene invece raccontata la vita con una scrittura lieve, che riesce a far emergere e farci partecipi dei vari stati d’animo dei tanti personaggi che vivono in quel teatro.
Emerge la forza e sicurezza che anima la generazione di Pierre ed Agnes, che affrontano il primo conflitto ignari di quello che vanno ad affrontare, l’angoscia e l’incertezza delle generazioni più giovani, quali Guy, Colette e Rose, che hanno visto piccoli la prima guerra e sanno di essere i protagonisti della successiva, che già si insinua nei loro animi ancora prima di scoppiare.
Un racconto di speranza, di rivincita della vita. La pagina che più mi è piaciuta è stato proprio la gioia di Guy quando apprende che diventerà padre. Guy, che tra i protagonisti è quello più sensibile, più debole, inerme e consapevole del destino crudele che attende lui e la sua generazione. In quel momento e con quell’annuncio la sua vita vince su tutto ciò che lo circonda, quel bimbo è la sua vita che sopravvive.
Libro promosso a pieni voti. Leggerò altro di questa autrice.
Alessia
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I doni della vita - Irene Nemirovsky
I DONI DELLA VITA
Con una scrittura molto piacevole l’autrice ci racconta la vita di una famiglia francese a cavallo delle due guerre. Una famiglia originaria di quella zona del nord della Francia, che in entrambi i conflitti del secolo scorso si è trovata nel bel mezzo delle battaglie e due volte devastata.
La guerra è lì presente in tutto il romanzo, anche se non è mai descritta direttamente nella sua violenza e crudeltà.
Ci viene invece raccontata la vita con una scrittura lieve, che riesce a far emergere e farci partecipi dei vari stati d’animo dei tanti personaggi che vivono in quel teatro.
Emerge la forza e sicurezza che anima la generazione di Pierre ed Agnes, che affrontano il primo conflitto ignari di quello che vanno ad affrontare, l’angoscia e l’incertezza delle generazioni più giovani, quali Guy, Colette e Rose, che hanno visto piccoli la prima guerra e sanno di essere i protagonisti della successiva, che già si insinua nei loro animi ancora prima di scoppiare.
Un racconto di speranza, di rivincita della vita. La pagina che più mi è piaciuta è stato proprio la gioia di Guy quando apprende che diventerà padre. Guy, che tra i protagonisti è quello più sensibile, più debole, inerme e consapevole del destino crudele che attende lui e la sua generazione. In quel momento e con quell’annuncio la sua vita vince su tutto ciò che lo circonda, quel bimbo è la sua vita che sopravvive.
Libro promosso a pieni voti. Leggerò altro di questa autrice.
Alessia