Denise Savioli

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Sono felice, dove ho sbagliato? - Diego De Silva

Divertente, brillante e illuminante come sempre, ma c'era proprio bisogno di infilare una bestemmia, una sola e perfettamente sostituibile con un'imprecazione altrettanto forte ma non offensiva, a un passo dalla conclusione? Scelta deludente.

R: Coordinate d'Oriente - Alessandro Perissinotto

Molto bello, ricco senza diventare indigesto, ben strutturato e ben scritto - questo, nonostante le brutture dell'edizione Piemme: evidentemente non vogliono sprecarsi per un correttore di bozze decente.
Shanghai e Torino non sono mai state così vicine, così simili.

Piena di niente - Alessia di Giovanni, Darkam

Se questo fumetto vuole sostenere le ragioni dell'aborto, fallisce miseramente.
Al di là delle convinzioni personali, non ha pregnanza né presenta situazioni, per quanto reali, che adducano motivazioni valide a tale scelta: la storia di Loveth è quella d'un aborto subìto, causatole dalla sua protettrice e che nulla dice sulla volontà della donna, prostituta, rimasta incinta a seguito di uno stupro sul "lavoro" (che tale stupro sia ad opera d'un prete, è un dettaglio provocatorio che non ha peso).
Le altre tre vicende riguardano donne, e ragazze, che non si trovano in una condizione costrittiva, in cui la scelta pare inevitabile; ed anzi la stessa condizione di gravide controvoglia l'avrebbero potuta evitare senza difficoltà - ma anche su questo, le autrici ci tengono a giustificare qualsiasi atto sconsiderato agito da una donna, perché l'unico messaggio evidente è: non sentirti mai responsabile, nemmeno quando lo sei.
Preferisco donne vere a donne simili, minorate morali e che pretendono la libertà degli adulti ma l'imputabilità dei bambini.

R: Il cielo oltre le polveri - Valentina Petrini

Ora che ho terminato il libro, ci tengo a precisare che la brutta sensazione di distacco percepita fino ad oltre metà del testo si è poi discretamente stemperata, in particolare nella parte finale dedicata alle questioni giudiziarie più tecniche.

Romanzo di un naufragio - Pablo Trincia

E' scorrevole, coinvolgente, ben scritto.
Ha solo un difetto: non racconta affatto la "vera" storia del naufragio della Concordia, ma una favoletta macabra priva di ogni fondamento.
Se non bastasse la pigrizia di un autore che si accontenta di romanzare la solita frittata senza neppure porsi delle domande ovvie, si potrebbe ipotizzare persino la volontà precisa di rilanciare, in modo del tutto cosciente, vecchie bugie e vecchi errori per cavalcare l'onda del decennale di una disgrazia...
... nel libro viene citata, en passant, la contro-inchiesta scritta da Vittoriana Abate (Porta a porta) insieme a Schettino, "Le verità sommerse". Ma mi chiedo se Trincia l'abbia letto, solo sfogliato, o addirittura nominato senza averlo neppure aperto. Il dubbio è lecito.
In sostanza, un'ottima occasione sprecata; un danno alla verità ed alle vittime stesse che si perpetua.

Il cielo oltre le polveri - Valentina Petrini

Reportage interessante, che risente della pretesa dell'autrice di porsi in modo neutrale dinnanzi alle vicende narrate, le quali tutto invocano fuorché una posizione che si rivela tiepida, ben diversa da quella razional-scientifica che si possono permettere i medici intervistati. Non è l'equidistanza dell'osservatore critico e clinico, è un non voler adeguare le reazioni alle premesse.

Naufragi - a cura di Marco Cuzzi

Una stimolante escursione tra i disastri marittimi di più d'un secolo di storia, non soltanto civili ma anche mercantili, inclusi alcuni dei meno ricordati.

La vendetta del diavolo - Joe Hill

Joe Hillstrom King è decisamente all'altezza del padre.
Sa coniugare intensità e fluidità narrativa, ogni dettaglio va al proprio posto in una costruzione che è come una "casa sull'albero della mente": universalmente efficace.

Per qualcuno può essere lo spazio - Ettore Sottsass

Onestamente la descrizione del libro dà un'idea molto diversa da quello che risulta essere il contenuto reale. Ma è a quest'ultimo che va la mia votazione (4 stellette), perché denso di una prosa profonda, essenziale ed ironica.
Se presentata come una raccolta di racconti - e poco d'altro -, sarebbe una vera chicca in quel panorama.

Curare i gay? - Paolo Rigliano, Jimmy Ciliberto, Federico Ferrari

Due questioni importanti, la revisione della letturatura scientifica dell'APA sulle terapie riparative, e la definizione di una struttura psichica omosessuale globale (oltre il solo sviluppo sessuale), in questo saggio letteralmente annegano nel mare di ideologia e pregiudizio degli autori.
Le molte citazioni dai testi di diversi terapeuti riparativi confondono gli stessi in un unico indistinto calderone, e, ancor più grave, vi associano senza criterio né cognizione di causa la dottrina cattolica - per altro, neppure ben compresa.
Un'operazione in apparenza seria e professionale, ma in realtà condotta male: da evitare.

Deep rising - regia di Stephen Sommers. [Milano]

Spettacolare. Una parodia del genere che non si fa mancare niente (pirati attaccano nave fantasma infestata da mostri marini preistorici ecc.), piena di sparatorie, torrenti d'acqua che allagano corridoi, esplosioni e amenità varie.
L'unico guaio è che, come spesso accade in Italia, quella che è una commedia (e lo si coglie da subito guardandola) viene passata come un horror-thriller: vuoi per ignoranza perché chi sceglie tagline e simili manco se lo vede, vuoi perché fa più cassa; comunque voi non fatevi fuorviare e godetevi una serie Z da urlo

Confessions - un film di Nakashima Tetsuya

Magistrale. Uno dei migliori visti quest'anno - e pure i trailer degli altri film della Far East mi ispirano non poco - che non esito già ora a definire un capolavoro.
Come asserito da Schilling nell'intervista presente negli extra, Nakashima ha costruito per il suo film una "pelle" visivamente impattante, di stampo pubblicitario (la sua professione), che come le mute dei serpenti riveste di tasselli iridescenti una storia nera, infetta e marcescente di vendetta; nella quale agiscono personaggi spiazzati e spiazzanti.
Una lama affilata che squarcia lo schermo.

R: Dracula untold

Idea buona, realizzazione frettolosa.
Alcuni momenti spettacolari, meno però di quanti erano attesi, e soprattutto ottenuti con una smaccata computer grafica che toglie loro molto impatto.
Il pathos è un orpello didascalico che poi dovrà arrangiarsi lo spettatore a suscitare: e va bene che non è un film intimista, ma aspira pur sempre ad essere una pietra angolare della storia di Dracula - mica pizza e fichi.

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