Trovati 32 documenti.
"Di Violenti il primo cerchio è tutto...in tre gironi è distinto e costrutto" eccoci accolti dal Minotauro nel VII cerchio, che si dispiega per ben sei canti. Nell'ampia produzione dedicata al tema abbiamo inserito anche qualche titolo dedicato agli antidoti a questa insana passione, per suggerire una via d'uscita dalle spire della violenza.
Trovati 32 documenti.
Vite dannate : erano giovani, innamorati e ricercati per omicidio / Brat Pitt, Juliette Lewis
Ed. restaurata
[Italia] : Stormovie, 2010
Abstract: Amanda ha appena 15 anni, ma la sua vita e' segnata profondamente. Violentata dal patrigno e respinta dalla madre, la ragazza fugge di casa in cerca d'affetto. Sola e impaurita, Amanda incontra uno sbandato, Billy, che la circuisce convincendola a lavorare come spogliarellista in un locale notturno. Qui conosce un uomo integerrimo, con il quale crede di poter finalmente vivere un'esistenza normale. Ma una brutta sorpresa la costringe a tornare da Billy e al suo squallido mondo.
Corti e crudi / Anna Brandoli & Renato Queirolo
ComicOut, 2016
Abstract: Dal '78 al loro ritorno su «Internazionale», Anna Brandoli e Renato Queirolo hanno raccontato con segno graffiante e ironico la rabbia e la paura, la violenza e l'imbecillità. Le storie brevi, realizzate come intervalli tra La Strega, Rebecca e Alias, e sparse su pagine di riviste diverse e ormai smarrite, sono qui riordinate dagli autori assieme a inediti e a nuovi racconti. Perché la violenza e l'imbecillità, la rabbia e la paura sono ancora attuali. Più che mai.
Assassini nati = Natural born killers / un film di Oliver Stone
Warner Home Video, copyr. 2004
Abstract: I giovani Mickey e Mallory Knox uccidono senza ragione 53 persone prima di essere catturati. Un cinico reporter televisivo alla ricerca di uno scoop, finisce col favorire l'evasione dei due e la rivolta del carcere in cui si trovano: lui finirà immolato davanti alla videocamera, mentre i due assassini metteranno su famiglia.
Liguori, 2014
Abstract: Siamo tutti esseri violenti: è possibile tentare di essere almeno dei violenti responsabili? A tale domanda cerca di rispondere questo libro. Se il sonno della ragione genera mostri, come recita il titolo dell'acquaforte di Goya, mai come in questo momento storico è necessario riflettere sulla violenza: della guerra, che oggi l'Occidente non può relegare in luoghi remoti; della corruzione; a danno dell'infanzia; contro le donne; l'omofobia; la tortura, il genocidio. Spettri e s/ragioni della quotidianità. Su questi temi è sviluppata un'indagine a più voci, che, come scrive Silvia Vegetti Finzi nella Prefazione, si fa appello alla tolleranza, nella valorizzazione della diversità che il libro stesso si incarica di realizzare.
Vololibero, 2020
Abstract: Un insieme di valori che storicamente la canzone d’autore ha saputo divulgare, permeando la sensibilità di intere generazioni, è quello dell’antimilitarismo, del pacifismo, della nonviolenza, dell’antirazzismo. In questo libro, ideato insieme al Movimento Nonviolento, viene esplorato da questa visuale il repertorio di sei grandi e amati cantautori italiani che hanno cantato questi temi in maniera massiccia e continuativa. Il titolo, chiara metafora di pace, riprende una canzone di Sergio Endrigo che mette in musica versi del celebre poeta cubano José Martì.
La violenza : (e i suoi inganni) / Eligio Resta
Sossella, 2019
Abstract: La violenza che crea il diritto, dice Benjamin, è la stessa che lo conserva, così che la violenza originaria ritorna, sotto altra forma, nella violenza amministrata. Ha ragione Benjamin nel porre questo problema al centro della critica della violenza; non vi è soltanto l'aspetto della violenza del potere e dello Stato moderni, ma, se essa è mezzo per raggiungere fini, bisogna anche dedurre che esiste una violenza giusta. E la violenza, giustificata per una volta, dovrà esserlo sempre. Per questo bisogna trovare limiti, investire sulla legittimità e sempre meno sul pharmakon della violenza.
Emi, 2021
Abstract: Mentre il mondo è attanagliato dal covid, in Myanmar si scatena un colpo di stato. Lesercito imbavaglia la fragile democrazia birmana, incarnata dalla leader Aung San Suu Kyi, messa agli arresti. Ma -sorpresa! - il popolo non sta alla finestra e scende in piazza. Nascono dimostrazioni di massa animate da giovani che chiedono il ritorno della democrazia. Scatta la repressione militare, con uccisioni, arresti e violenze. Un film già visto altre volte. Ma quanto accade il 28 febbraio 2021 ferma l'orologio della storia. Una suora affronta, in ginocchio, un plotone di soldati pronti a sparare sui manifestanti che a Myitkyina, come in altre città, chiedono libertà. Suor Ann Rose Tawng si pone a protezione dei giovani dimostranti, mettendo a repentaglio la propria vita in nome del vangelo e della dignità umana. La memoria corre a Tank Man, l'uomo diventato famoso perché si mise davanti ai carri armati cinesi durante la repressione di Piazza Tienanmen: di lui non si è saputo più nulla. La storia di Ann Rose, invece, la possiamo conoscere in queste pagine.
La violenza interpretata / a cura di Renzo Villa
Bologna : Il mulino, copyr. 1979
Milano : Corriere della sera, 2010
Abstract: Una legge ingiusta è una forma di violenza alla quale è doveroso ribellarsi, in modo pubblico e non violento. Questo il cuore della disobbedienza civile per Thoreau e per quanti l'hanno, dopo di lui, teorizzata e messa in atto: da Gandhi a Martin Luther King. Così questo pamphlet del 1849 sarà l'atto di nascita di quella forma di lotta politica, assolutamente inedita, che conquisterà a sé milioni di persone e contribuirà a fare la storia del Novecento: la resistenza passiva. Il nodo della questione, ieri come oggi, sulle tasse come sul testamento biologico, è quello del rapporto tra l'individuo e lo Stato, tra le ragioni di una coscienza e quelle di una comunità organizzata. Questo breve saggio condanna le scelte del governo degli Stati Uniti in merito alla schiavitù nel Sud del Paese e alla guerra contro il Messico. Per questi motivi l’autore si rifiutò di pagare le tasse e venne incarcerato. Convinto che le leggi non vadano rispettate quando contraddicono la coscienza e i diritti dell’uomo, Thoreau fonda i primi movimenti di protesta e resistenza nonviolenza, in seguito rappresentati da Martin Luther King e Gandhi.
Nottetempo, 2020
Abstract: Judith Butler definisce le dinamiche psicosociali che determinano il campo di forza della violenza mettendo in luce la mistificazione linguistica e la strumentalizzazione operate dal potere nei suoi confronti. Nel far questo, smonta le posizioni che ammettono, in alcuni casi e con determinate finalità, la violenza come strumento per combattere la violenza stessa e, allo stesso tempo, la concezione per cui la nonviolenza sarebbe una scelta morale individuale caratterizzata dalla passività. Centrale, in quest'analisi, è l'idea che esista una radicata distinzione biopolitica tra vite degne di lutto ? dunque meritevoli di essere preservate e difese ? e vite dispensabili - per questioni razziali, identitarie, collegate al gender o di altro tipo: in questo senso, la violenza è connessa all'esperienza della disuguaglianza e la nonviolenza non può che essere una pratica collettiva di contestazione delle disuguaglianze, del tutto sganciata da un approccio individualista. Recuperando ? analiticamente e criticamente ? Foucault, Fanon, Gandhi, Benjamin e, tra gli altri, soprattutto Freud e Klein, Butler delinea così un'idea di nonviolenza che, prendendo coscienza e sovvertendo attivamente le forme di aggressività che caratterizzano il sé e i suoi legami sociali, costituisca una tattica politica tutt'altro che passiva, una forza in grado di contrastare la violenza che pervade la società contemporanea senza riprodurne la distruttività, un vincolo etico e politico che sia tutt'uno con le lotte condotte dai movimenti che ogni giorno si battono per l'interdipendenza, l'uguaglianza e la giustizia sociale.
Disobbedienza civile / Hannah Arendt
Chiarelettere, 2017
Gardolo : Erickson, copyr. 2007
Abstract: Prima di essere un fatto sociale, un modo di interagire tra persone, ogni violenza è un fatto individuale, un modo di viversi dentro. Prima di assumere l'evidenza di un evento concreto, che la parola detta o scritta rende di dominio pubblico, la violenza è una storia interiore. L'intento del libro è quello di descrivere le dinamiche psicologiche che producono un atto violento, per favorire in ognuno la consapevolezza di quello che si può provare e predisporre i meccanismi di controllo che permettono di non restarne invasi. Nel libro gli autori, un giornalista e uno psicologo, alternano fatti di cronaca che hanno impressionato l'opinione pubblica - dagli abusi tra le mura domestiche alle aggressioni negli stadi, dal mobbing sul lavoro al bullismo nelle scuole, dai piccoli fatti di violenza quotidiana ai massacri della storia del XX secolo - e spiegazioni psicologiche del processo di violenza, nella precisa convinzione che pensare e immaginare una reazione è come allenarsi a fare nel modo giusto.
Mondadori, 2013
Abstract: Il XX secolo, con lo spaventoso numero di vittime provocate da due guerre mondiali e vari genocidi, è stato definito il secolo più violento della storia, e l'alba del nuovo millennio sembra prefigurare scenari non meno inquietanti. Eppure, anche se può sembrare incredibile, in passato la vita sul nostro pianeta è stata di gran lunga più violenta, e quella che stiamo vivendo è probabilmente l'era più pacifica della storia della nostra specie. A sostenere questa tesi è Steven Pinker, il quale dimostra, statistiche alla mano, che il calo della violenza può essere addirittura quantificato. E le cifre che fornisce sono impressionanti. Le guerre tribali hanno causato, in rapporto alla popolazione mondiale del tempo, quasi il decuplo dei morti delle guerre e dei genocidi del Novecento. Il tasso di omicidi nell'Europa medievale era oltre trenta volte quello attuale. Schiavitù, torture, pene atroci ed esecuzioni capitali per futili motivi sono state per millenni ordinaria amministrazione, salvo poi essere bandite dagli ordinamenti giuridici di tutte le nazioni democratiche. Ma che cosa ha determinato questo declino della violenza? Secondo Pinker, tale processo è dovuto al trionfo dei migliori angeli della nostra natura (empatia, autocontrollo, moralità e ragione) sui nostri demoni interiori (predazione, vendetta, sadismo e ideologia), un trionfo reso possibile dalle istanze civilizzatrici su cui l'Occidente ha fondato la propria identità.
Parole contro pugni : comprendere e prevenire la violenza / Jean-Marie Petitclerc
Paoline, 2012
Mahatma Gandhi : la verità non è violenta / Jame W. Douglass
San Paolo, 2014
Abstract: Mohandas Karamchand Gandhi (1869-1948) è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile, grazie alla quale riuscì a portare l'India all'indipendenza. Dopo aver studiato legge a Londra, si trasferì in Sudafrica, dove conobbe la segregazione e le condizioni di semischiavitù in cui viveva la folta comunità indiana. Tornato in India, avviò una serie di proteste pacifiche contro il dominio inglese (boicottaggi, scioperi, manifestazioni) che culminarono con la marcia del 1930 contro la tassa sul sale. Dopo averlo incarcerato più volte, nel 1947 il Regno Unito cedette e concesse l'indipendenza alla colonia. Fu il premio Nobel Rabindranath Tagore a chiamarlo per primo Mahatma, grande anima. Con le sue azioni Gandhi ha ispirato l'azione di personalità come Martin Luther King, Nelson Mandela, e Aung San Suu Kyi.
Il braccio alzato : la violenza dell'uomo comune / Duccio Scatolero
Guppo Abele, 2015
Abstract: Quante volte un braccio si alza per colpire e poi non lo fa! Ma altre volte il colpo parte e fa male. Perché proprio quella volta? Cosa è accaduto in quell'attimo? È con questi interrogativi che si misura l'autore seguendo i percorsi di vita e le difficoltà dell'uomo "di tutti i giorni". Nessun serial killer, nessun mafioso, né terrorista o malato di mente. C'è, nel libro, la storia ordinaria di ciascuno di noi e delle occasioni cui ci si perde, senza ritegno e senza controllo. momenti in cui si può anche diventare violenti. Per far male occorre oltrepassare il limite che ci frena quando abbiamo l'impulso di colpire. Ma quando si è prossimi a superare il limite, cosa ci può fermare? Solo il peso che si riesce a dare allo sguardo dell'altro. Molto si può fare per ostacolare i processi di de-personalizzazione che producono la violenza. E molto si può fare quando il braccio - nonostante tutto - ha colpito e ci sono danni da riparare.
Officine UBU, 2014
Abstract: Cos'è che ha in comune il movimento Occupy Wall Street con gli Indignados spagnoli o con la Primavera Araba? C'è una connessione tra il movimento democratico iraniano e le lotte siriane? E qual è il collegamento tra le attiviste ucraine in topless di Femen e le proteste contro il governo in Egitto? Le ragioni dietro ai vari sollevamenti in questi paesi possono essere diverse, ma le tattiche creative di non-violenza che essi usano sono strettamente connesse.
3. ed.
Newton Compton, 2017
Abstract: Il nome di Gandhi è ormai divenuto sinonimo di pace e forse mai come oggi è importante conoscerne il messaggio. In queste pagine il Mahatma analizza minuziosamente e offre al lettore la sua umile, operosa, quotidiana ricerca della verità, dalla quale emerge la grandiosa lezione morale che la sua presenza rappresenta nella storia contemporanea. L'autobiografia del profeta della non-violenza alla ricerca di una via per la verità: la via della pace e della fratellanza fra gli uomini.
Cortesie per gli ospiti / Ian McEwan ; traduzione di Stefania Bertola
Torino : Einaudi, copyr. 1997
Abstract: Due coppie si incontrano casualmente nella torrida atmosfera di una città di mare. Mary e Colin, turisti inglesi legati da un tranquillo rapporto in cui il piacere stava soprattutto nell'amichevole mancanza di fretta, nella familiarità dei rituali e delle procedure, si imbattono in un personaggio inquietante, Robert. Dai monologhi di lui, che si snodano lungo il filo di un crescendo inarrestabile, emerge un passato di sottomissione nei confronti del padre e di sottili crudeltà domestiche. Caroline, la fragile moglie di Robert, che sembra votata all'autodistruzione, è il quarto personaggio del romanzo e su di lei aleggia un presentimento: prigioniera, più che padrona, della casa in cui si preparano agli ospiti cortesie speciali.