Perchè nuotiamo - Bonnie Tsui
Ben scritto, piacevole, curioso.
E poi mi cita Oliver Sacks, non può non piacermi....
Ben scritto, piacevole, curioso.
E poi mi cita Oliver Sacks, non può non piacermi....
Buonasera,
è possibile rinnovare il prestito per altri due mesi?
Grazie.
Il viaggio di Shuna è un percorso silenzioso e prezioso, di formazione e incontri, di suggestioni e colori accennati, di disegni, che a vederli uno per uno sembrano quadri preziosi trovati in una vecchia soffitta, ma che adesso possono rivivere nel loro antico splendore ed impatto.
Marcello Zane, storico e divulgatore che non ha bisogno di presentazioni, nella sua recente pubblicazione "Brescia fra storia e ambiente. Note di ecostoria urbana" ci racconta la storia di Brescia utilizzando un punto di vista particolare, quello della trasformazione urbana, del suo impatto sulla vita quotidiana dei cittadini, dei cambiamenti, degli entusiasmi, ma anche dei disagi che ne sono conseguiti.
Nel volume, corposo nelle sue 358 pagine, per altro di piacevole lettura, l’autore espone il risultato di una lunga ricerca che tocca vari aspetti della transizione della città da un’economia prevalentemente basata sull’agricoltura e sulla piccola manifattura all’avvento dell’industria, del gas, delle automobili e di tante altre innovazioni, con le relative ricadute sul territorio e sulla popolazione.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/note-di-ecostoria-urbana-marcello-zane/
Libro davvero stimolante, e ricco di spunti per migliorarsi.
Buona lettura.
Sconsiglio di leggere questa versione perchè mancano le pagine dall'ottantunesima alla novantaseiesima.
Un romanzo dinamico, avventuroso, coinvolgente, ambientato tra l'America Latina e la Spagna nella seconda metà del 1800.
La lettura è stata piacevole anche se trovo che l'autrice si dilunghi sempre un po' più del necessario.
È scorrevole da leggere, scrittura semplice.
A me è piaciuto, mi ha ricordato i miei nonni e il tempo vissuto con loro quando ero piccola.
Lascia un po' di tristezza alla fine della lettura del romanzo.
Riscostruzione da bisogno di affetto travestita da indagine. Se partiamo da una tesi che vogliamo dimostrare, tutte le "prove" porteranno alla sua conferma.
Infatti, come dice l'autrice stessa: "Alla vita dei morti possiamo invero aggiungere quel che vogliamo" (pg 231)
Questo romanzo mi è stato consigliato da un lettrice accanita di Anne Rice. Non è così che mi immagino il romanzo gotico per eccellenza, ma sicuramente lo consiglio. L'analisi, le vicende e lo sviluppo del protagonista sono raccontate molto bene, da lettore sembra di seguire Louis in terza persona attraverso i secoli, e le vicissitudini che lo affliggono.
Per la stragrande maggioranza dei bresciani, il Cimitero Vantiniano (o semplicemente “Il Vantiniano”) è il luogo nel quale essi si recano per ricordare coloro che non sono più tra noi. Pochi sanno, tuttavia, che quello di Brescia è il primo cimitero monumentale della storia dell’arte.
A ricordarcelo è lo splendido libro fotografico “Notturno – Fotografia d’arte al Cimitero Vantiniano”, pubblicato da Fen Edizioni e fortemente voluto dall’Associazione Culturale Capitolium, che si è avvalsa degli eccezionali scatti di Stefano Riviera: un viaggio per immagini dall’indubbio valore artistico e culturale, i cui proventi verranno destinati proprio alla conservazione e al restauro dello straordinario cimitero monumentale bresciano.
In una luce totalmente diversa da quella diurna, accompagnato dai versi di autori quali Cesare Arici, Pietro Galvani, Giuseppe Nicolini, Demetrio Ondei, il lettore viene guidato grazie alle splendide fotografie in bianco e nero di Riviera alla scoperta di luoghi ed opere d’arte di rara bellezza e suggestione, a cominciare dalla Cappella di San Michele Arcangelo, posta al termine del viale d’accesso, il cui ingresso è vegliato da due leoni marmorei.
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/notturno-fotografia-vantiniano/
«Cercavo la mia visione. Che diavolo avrei fatto nella mia vita? Pedalavo e non trovavo risposta. Sarei diventato come gli altri, rinunciando alle mie aspirazioni per accettare un impiego avvilente, frustrante, senza senso?»
(Francesco Savio, "Felice chi è diverso")
Inizia così “Felice chi è diverso”, il nuovo romanzo di narrativa contemporanea di Francesco Savio, autore bresciano classe 1974, che ha alle spalle altri cinque romanzi di ottima fattura, tra i quali “La sottovita” (Mondadori, 2019). In questo libro, il lettore cammina insieme al protagonista e ai personaggi che si muovono attorno a lui in un microcosmo di colori, suoni e luci mai casuali.
Già la copertina, realizzata dall’illustratore Stefano Bonazzi, ben rappresenta l’intenzione dell’autore di raccontare quella felicità che solo chi è diverso può sperimentare. Proprio come recita il verso di una poesia di Sandro Penna che il protagonista continua ripetere e da cui è ripreso il titolo del romanzo: «Felice chi è diverso / Essendo egli diverso / Ma guai a chi è diverso / Essendo egli comune».
Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/francesco-savio-felice-chi-e-diverso/
Interessante e fa riflettere
I film che piacciono a me: in un meraviglioso bianco e nero, ungheresi (sottotitolato), lenti, misteriosi, con una musica che muoverebbe anche le pietre...
[Tratto dall'altrettanto magnifico romanzo di László Krasznahorkai, Melancolia della resistenza.
Qui la mia recensione: https://opac.provincia.brescia.it/opac/detail/view/test:catalog:690169]
Ricette molto semplici per queste piccole conchigliette di proustiana memoria, qui sia in versione dolce che salata: rallegrano solo a guardarle.