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Tatà Valérie Perrin
Come l'arancio amaro Milena Palminteri
Il canto dei cuori ribelli Thrity Umrigar
La portalettere Francesca Giannone
Domani, domani Francesca Giannone
Il Dio dei nostri padri Aldo Cazzullo
Tutta la vita che resta Roberta Recchia
La catastrofica visita allo zoo Joël Dicker
Cambiare l'acqua ai fiori Valérie Perrin
La casa dei silenzi romanzo di Donato Carrisi
Tatà Valérie Perrin
La catastrofica visita allo zoo Joël Dicker
La felicità nei giorni di pioggia Imogen Clark
Il canto dei cuori ribelli Thrity Umrigar
Come l'arancio amaro Milena Palminteri
Il Dio dei nostri padri Aldo Cazzullo
Il giorno dell’ape Paul Murray
Delitto di benvenuto Cristina Cassar Scalia
La governante Csaba dalla Zorza
Socrate, Agata e il futuro Beppe Severgnini
“Cosa possono fare le donne per prevenire la guerra?” Comincia tutto da qui, da questa (apparentemente) semplice domanda. E Virginia Woolf costruisce la sua risposta donando idealmente tre ghinee (una moneta d’oro inglese) a una causa diversa, secondo lei fondamentali per costruire un mondo più giusto e pacifico.
Ma cosa rappresentano le tre ghinee che danno il nome al titolo? La prima è destinata a sostenere l’istruzione delle donne (senza un’educazione di pari livello rispetto agli uomini, le donne non potranno mai avere una reale indipendenza né contribuire pienamente alla società); la seconda va a favore della creazione di una professione femminile indipendente (che si svincoli dal controllo economico maschile); la terza è donata a un’associazione che lotta per la pace (fondata su nuove istituzioni e valori alternativi).
Devo dire che questo testo mi ha sorpreso: mi aspettavo un saggio più simile ai suoi romanzi, forse più narrativo o intimo, mentre ho trovato un testo politico, strutturato come una lunga lettera riflessiva. In realtà, le sue tre ghinee non sono semplici offerte, ma simboli di un altro modo di pensare il potere e la libertà delle donne.
Mi ha colpito la lucidità con cui Woolf analizza i legami tra educazione, indipendenza economica femminile e la possibilità di prevenire la guerra, anche se a volte il tono - molto formale e ragionato - mi è sembrato meno coinvolgente di quello che speravo e un po’ troppo arzigogolato in lunghe digressioni.
Nonostante questo, la profondità e l’attualità delle idee di Woolf rimangono assolutamente straordinarie. Mi hanno lasciato un senso di ammirazione per il coraggio con cui vengono delineate. È un libro che chiede attenzione, ma che ripaga con spunti ancora potentissimi.
Un libro diverso, inaspettato, a cui mi sono avvicinata con estrema curiosità. Mi ha dato conferma di quanto poliedrica sia Virginia Woolf: riesce a catturare dei momenti sfuggenti - all’apparenza semplici - e a trasformarli in piccoli tesori, che possono essere affiancati alla vita quotidiana di tutti. L’ordinario che diventa straordinario. Tra tutti mi sono rimasti impressi "Quartetto d’archi" e "Kew Gardens". Il secondo, in particolare, mi ha dato le stesse sensazioni di un quadro en plein air; le aiuole sembravano anche dei microcosmi dove si intrecciavano vite e ricordi. Devo ammettere però che sono stata conquistata da "La società": qui Woolf trasforma una riunione di donne in una vera indagine sociologica, sulla scia dei temi di "Una stanza tutta per sé". Anche se preferisco di gran lunga la Woolf romanziera, sono dell’idea che i racconti meritino di essere assolutamente letti.
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