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Freud e il non europeo / Edward W. Said ; a cura di Giovanbattista Tusa
Meltemi, 2018
Abstract: Edward W. Said, scrittore, docente, teorico letterario, musicista, anglista e intellettuale simbolo della causa palestinese, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche dedica una controversa conferenza all’ultima opera di Sigmund Freud, L’uomo Mosè e la religione monoteista. La lettura del testo freudiano diviene occasione per riflettere sul tema dell'identità, individuale e collettiva, e sulle sue radici.
Rubbettino, 2018
Abstract: Che cos’è l’Europa e quando nasce? Questo interrogativo, che ha assillato storici di diversa cultura e formazione, per Vittorio de Caprariis ha una risposta ben precisa: l’Europa è una costruzione ideale e morale che ha avuto luogo nella modernità, sullo sfondo dei valori liberali dell’umanesimo e delle guerre di religione che ne hanno minato i fondamenti. Considerata in una simile prospettiva, appare evidente come l’Europa non si possa circoscrivere a uno spazio fisico, ma possegga una capacità estensiva teoricamente illimitata. Ciò aiuta a comprendere un fenomeno come quello dell’atlantismo, che per de Caprariis rappresenta il compimento a livello istituzionale di una «koiné etica», la cui origine risiede nel concetto di Magna Europa. Il saggio prova a descrivere la vita di questa creatura, quasi fosse «un organismo biologico in costante evoluzione, soggetto a stadi alterni di maturità e in condizione di reinventare il proprio status anche a costo di una violenta e radicale metanoia».
L'Italia neorealista : compassione e identità nazionale nel dopoguerra / Simonetta Milli Konewko
Carocci, 2018
Bollati Boringhieri, 2018
Abstract: Oggi parlare di identità culturale significa addentrarsi in una zona di pericolo, perché in suo nome si sono perpetrati crimini che sfidano l'idea stessa di umanità, e nel suo cono d'ombra ancora si annidano le pulsioni più aggressive. Ma l'ambivalenza dei processi identitari, in cui spesso vanno a incagliarsi i tentativi di riflessione sul tema, per Franco Fabbro non ostacola la comprensione, anzi ne è il presupposto. E, se indagata con strumenti conoscitivi adeguati, che integrano le osservazioni paleoantropologiche e le analisi storico-religiose, può suggerire strategie di disinnesco dei potenziali dannosi. Fabbro ha studiato per decenni sotto il profilo neuroscientifico le due componenti identificative e coesive dei gruppi umani, ossia le lingue e le religioni: acquisite entrambe nelle prime età della vita, scolpiscono il cervello con analoghi meccanismi neurali, organizzandosi nella memoria implicita e determinando un'architettura neuropsicologica che differirà a seconda delle singole tradizioni. Questi marcatori culturali sono collegati ai sistemi emozionali, quindi alle reazioni difensive e aggressive. Allora, come mitigare gli aspetti violenti dell'identità culturale e preservarne al tempo stesso gli elementi che conferiscono «consistenza e spessore» agli esseri umani
L'identità non è di sinistra : oltre l'antipolitica / Mark Lilla
Marsilio, 2018
Abstract: In uno dei saggi politici più brillanti e discussi degli ultimi anni, Mark Lilla lancia una sfida decisiva per il futuro della sinistra: andare oltre un'idea di società distinta per razza, sesso e genere, e tornare a immaginare una politica fondata sulla cittadinanza, unico vero bene comune condiviso da tutti. Stati Uniti, 9 novembre 2016. Come molti hanno scritto, una data che rimarrà nella storia per l'elezione del primo presidente «bianco» degli Stati Uniti – oppure come la fine di questa visione politica. Prendendo come spunto lo shock dell'elezione di Trump, in «L'identità non è di sinistra» Mark Lilla muove una critica ineludibile alle ultime generazioni di progressisti occidentali, rei a suo avviso di aver abbandonato ogni idea di bene comune in favore di un individualismo antipolitico e conservatore, introdotto dalla buona novella reaganiana e da lì diffusosi con gli effetti che tutti abbiamo visto nel resto del mondo. Concentrando i propri sforzi nell'elogiare differenze sempre più molecolari tra i propri elettori piuttosto che sottolinearne le caratteristiche condivise (prime fra tutte quella della cittadinanza e del comune destino nazionale), le sinistre, per Lilla, continuano a legittimare con le loro stesse parole d'ordine ogni sorta di populismi e sovranismi.