Antropologia culturale

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  • Branca delle scienze umane e antropologiche dirette all'indagine e interpretazione di attività espressive e creative, di istituzioni e credenze dei popoli primitivi, ma anche di società civilizzate
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Ridere
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Le Breton, David <1953->

Ridere : antropologia dell'homo ridens / David Le Breton

Raffaello Cortina, 2019

Condividere la condizione umana
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Augé, Marc <1935-2023>

Condividere la condizione umana : un vademecum per il nostro presente / Marc Augé ; a cura di Francesca Nodari

Mimesis, 2019

Abstract: In un’era dominata dal disorientamento, sempre interconnessa ma abitata da solitudini che si moltiplicano, il grande antropologo ed etnologo, Marc Augé, cui si deve l’introduzione della nozione di non-lieux e di surmodernità, affronta con l’acume che gli è proprio questioni centrali dell’umanità stessa dell’uomo: la felicità, la dignità, la fiducia, il preoccupante incremento delle disuguaglianze. Il volume, che trova nel senso profondo del condividere l’umanità generica che abita in ciascuno di noi il suo fil rouge, diviene appunto una sorta di “vademecum per il nostro presente”. Quasi assopito in una pseudo felicità sedentaria, il soggetto contemporaneo – teso tra paura del futuro e relazioni di superficie – sembra arrancare in un presente continuo segnato da un clima di crescente barbarie. Augé offre al lettore una sorta di kit di sopravvivenza e una bussola per orientarsi nel nostro tempo, invitando i lettori a scommettere su una chance in cui ne va del nostro stesso futuro: l’utopia dell’educazione.

Interpretazione di culture
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Geertz, Clifford <1926-2006>

Interpretazione di culture / Clifford Geertz

3. ed.

Il mulino, 2019

Abstract: Se fino alla seconda metà dell'XIX secolo l'antropologia era praticata studiando le culture tramite i resoconti di viaggiatori ed esploratori, con l'affinarsi della disciplina per avvicinarsi ai popoli e alle culture si è fatto sempre più ricorso a ricerche sul campo. È a quest'opera ormai divenuta un classico imprescindibile - che dobbiamo la rivoluzione concettuale secondo la quale le culture umane non sono qualcosa di oggettivo solo da osservare. Simili alla tela del ragno, sono insiemi (testi) contenenti simboli e significati, che vanno interpretati in relazione a un determinato contesto. Le società - secondo Geertz - come le vite umane contengono la propria interpretazione.

Un colore tira l'altro
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Pastoureau, Michel <1947->

Un colore tira l'altro : diario cromatico, 2012-2016 / Michel Pastoureau ; traduzione di Cecilia Resio

Ponte alle Grazie, 2019

Abstract: Michel Pastoureau è un uomo che non si annoia mai. Gli piace sedersi da qualche parte e osservare le persone, come sono vestite, cosa dicono, raffigurarsele nel contesto in cui vivono. Porta sempre con sé qualche foglio di carta e una matita, per disegnare e annotare le sue riflessioni. In treno, ai giardini, in spiaggia, al supermercato, ogni spunto è buono per lui per fermarsi a osservare e riflettere. Ogni sfumatura di colore nasconde un significato, ha una storia sociale e materiale, contiene e riproduce un mondo intero. In questo diario Pastoureau ha voluto raccogliere "a briglia sciolta" i suoi appunti sull'attualità cromatica, saltando da un argomento all'altro, che si tratti dell'abbigliamento quotidiano o dei fenomeni della moda, della divisa degli All Blacks o della maglia rosa al Giro d'Italia, del colore delle lenzuola o di quello dei tatuaggi. Narrativi e poetici, gli appunti ci ricordano che il colore serve per segnalare, classificare e creare gerarchie, ma allo stesso tempo può essere una fonte di immenso piacere e un luogo per sognare

Miti a bassa intensità
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Ortoleva, Peppino <1948->

Miti a bassa intensità : racconti, media, vita quotidiana / Peppino Ortoleva

Einaudi, 2019

Abstract: C'è ancora spazio, nel nostro tempo, per il mito? Secondo un diffuso senso comune ce ne saremmo liberati o lo avremmo perduto grazie all'imporsi del sapere scientifico e al trionfo di un mondo dominato dalla tecnica. Eppure i miti c'incalzano da ogni parte, servono a tutto, spiegano tutto. Peppino Ortoleva, storico e studioso del comunicare, intraprende una spedizione antropologica nel nostro mondo per scoprire in che modo funzionino i miti in società convinte di non crederci piú. L’autore traccia una mappa delle storie nelle quali cerchiamo una via narrativa all’invisibile, una risposta a enigmi sempre irrisolti: le figure fantastiche del vampiro e dello zombi, il fascino inesauribile del criminale, i miti politici della nazione e della rivoluzione, e ovviamente l’amore romantico. Nuova luce viene così gettata sul ruolo e le trasformazioni di molti generi letterari e cinematografici, sulla dinamica delle leggende urbane e delle storie di cospirazione, sugli stereotipi della cronaca, della pubblicità, della propaganda. Particolare rilievo assumono infine i fenomeni tipici del nostro tempo, quali i culti soggettivi e di gruppo che si formano attorno ad alcune figure e storie. Sono i miti di un’epoca nella quale le narrazioni vengono prodotte industrialmente e ormai in digitale. Racconti che sembrano avere perso parte della loro potenza sacrale ma che sono ancor piú pervasivi di quelli classici: miti a bassa intensità a cui spesso non prestiamo attenzione, mentre condizionano profondamente tutta la nostra vita.

Il mito delle origini
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Montanari, Massimo <1949->

Il mito delle origini : breve storia degli spaghetti al pomodoro / Massimo Montanari

Laterza, 2019

Abstract: Per sfatare il mito dell’identità e neutralizzarne le conseguenze sulle persone ci vuole tutta la conoscenza della storia. Massimo Montanari, il massimo storico dell’alimentazione italiano, compie questo miracolo di comprensione ricostruendo la storia del piatto italiano per antonomasia: gli spaghetti al pomodoro. Il "mito delle origini" è quello che ci fa pensare che esista un punto magico della nostra storia in cui tutto prende forma, tutto comincia e tutto si spiega; il punto in cui si cela l’intimo segreto della nostra identità. Questo libro dimostra che sul piano storico un tale paradigma non funziona. E lo fa a partire da un piatto fumante di spaghetti al pomodoro. Ma perché il paradigma non funziona? Per due buoni motivi. Il primo è che le ‘origini’ di per sé non spiegano nulla. È celebre la metafora di Marc Bloch: all’origine di ogni quercia c’è una ghianda, ma non tutte le ghiande diventano querce, e ciò che veramente interessa lo storico è capire quali ‘condizioni ambientali’ (economiche, sociali, tecnologiche, politiche, culturali) hanno reso possibile quello sviluppo, consentendo alla ghianda di mettere radici. Il secondo motivo è che ricercare le ‘origini’ di ciò che siamo (ovvero la nostra identità) non ci porta quasi mai a ritrovare noi stessi (ciò che eravamo) bensì una complessità di situazioni storiche – altre culture, altri popoli, altre tradizioni – il cui incontro e la cui mescolanza ha prodotto ciò che siamo diventati. Con il risultato che nella ricerca delle radici, non troviamo solo noi stessi ma anche e soprattutto gli altri, che vivono in noi e danno corpo alla nostra identità. Basta un piatto di spaghetti al pomodoro, il nostro piatto identitario per eccellenza, per scoprirlo: le sue origini ci riconducono in queste pagine a tempi lontani (dall’età antica e medioevale sino all’epoca moderna e contemporanea), in luoghi distanti (dall’Asia all’America, dall’Africa all’Europa) e alla scoperta di abitudini alimentari, modalità e tecniche produttive diversissime da quelle che conosciamo e pratichiamo oggi.

Evoluzione culturale
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Cavalli-Sforza, Luca <1922-2018>

Evoluzione culturale / Luigi Luca Cavalli-Sforza ; con un saggio di Telmo Pievani

Treccani, 2019

Uomo tragico uomo biblico
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Natoli, Salvatore <1942->

Uomo tragico uomo biblico : alle origini dell'antropologia occidentale / Salvatore Natoli

Morcelliana, 2019

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Abstract: Se «la costellazione Occidente» nasce dal contaminarsi, scontrarsi e comporsi di varie culture, hanno un particolare rilievo in questo processo la civiltà greca e quella giudaica. La visione che i Greci ebbero del mondo - di cui è emblema la vicenda di Edipo - viene qui designata «metafisica del tragico»: di fronte a una natura violenta e crudele, l'uomo è posto nel gioco spietato della vita e della morte e non può che far fronte al suo destino. Cifra del pensiero giudaico - esemplificato nelle figure di Giobbe e Qoèlet - è invece la «teologia del patto», la cui specificità è l'unico Dio con il quale Israele ha stipulato un'alleanza per sempre che richiede l'osservanza della Legge. Natoli confronta uomo tragico e uomo biblico facendone emergere il tratto comune: la consapevolezza della finitudine umana a fronte dell'indomabile.

Il totemismo oggi
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Moderne Bücher

Lévi-Strauss, Claude <1908-2009>

Il totemismo oggi / Claude Lévi-Strauss

7. ed.

Feltrinelli, 2019

Abstract: Il totemismo, ossia il particolare fenomeno per cui un uomo o un gruppo di uomini si legano con un rapporto di parentela e di mutua protezione a una specie animale - o a piante e fenomeni naturali -, è stato variamente considerato: gli sono stati di volta in volta riconosciuti e negati carattere religioso e carattere universale; a volte è stato considerato tipico di una fase del progresso culturale; altre volte se ne è constatata l'assenza nei popoli più primitivi. L'analisi critica di Claude Lévi-Strauss prospetta il fenomeno in una luce tutta nuova: "Il totemismo partecipa della conoscenza; le esigenze alle quali risponde, il modo stesso in cui cerca di soddisfarle, sono in primo luogo d'ordine intellettuale. In questo senso non ha nulla d'arcaico e di lontano".

Le figlie di Sherazade
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Monographien

El Khayat, Rita

Le figlie di Sherazade : le donne arabe / Rita El Khayat

Jaca Book

Abstract: "Le donne, l'ho detto e scritto a più riprese, sono le madri che hanno generato le «bombe umane» che si fanno esplodere in seguito all'esplosione demografica, all'esplosione dei problemi insolubili delle società arabo-islamiche, all'esplosione della dittatura e della repressione esplosiva operata sulle ragazze che diventano le madri schiacciate da un sistema che le obbliga a esplodere attraverso la loro unica utilità umana: fare figli. Il futuro ci spinge inesorabilmente verso la trasformazione delle società rimaste consegnate al patriarcato e alle ingiustizie che questo genera, privilegiando l'uomo rispetto alla donna. La prova lampante che le donne arabe sono le più represse del mondo; c'è molto da fare per trasformare società arcaiche in nazioni forti e rispettate nel mondo. Il mondo si farà con le donne o non si farà".

Dai Romani a noi
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Moderne Bücher

Bettini, Maurizio <1947->

Dai Romani a noi : conversazione con Francesca Prescendi e Daniele Morresi / Maurizio Bettini

Il Mulino, 2019

Abstract: Che rapporto c’è fra il nostro presente e il passato remoto del mondo classico? In che modo esso ci parla, fa parte della nostra cultura, è un elemento costitutivo della nostra identità? E l’identità, poi, che cos’è? E la tradizione? Interrogativi attorno ai quali da tempo si concentrano gli studi dell'autore, che al mondo classico, romano in particolare, ha dedicato contributi profondamente innovativi, da un lato affrontandolo in una nuova prospettiva antropologica, e dall’altro ponendolo in dialogo con il presente. Nel libro, Francesca Prescendi e Daniele Morresi ripercorrono con Bettini tutti gli argomenti forti della sua ricerca: dal tema dell’identità e della tradizione a quello del tradurre, dal folclore al politeismo, alla superstizione, al mito; fanno poi il punto sugli studi di antropologia del mondo antico, e delineano infine il percorso scientifico dello studioso.

Neogeografia
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Moderne Bücher

Meschiari, Matteo <1968->

Neogeografia : per un nuovo immaginario terrestre / Matteo Meschiari

Milieu, 2019

Abstract: Che senso ha fare geografia oggi, in un'epoca in cui il globo è stato esplorato palmo a palmo e le mappe sono disegnate da satelliti e software? Che importanza ha inventarsi un'immagine della Terra in mezzo ai guasti del clima e alla dissoluzione ambientale? Che cosa possono insegnare alla geografia contemporanea un racconto di mare in latino del X secolo, le canzoni di gesta antico francesi, i diari di bordo del capitano Cartier, la Liguria di Montale, l'India di Moravia e Pasolini, la costa bretone di Kenneth White? "Neogeografia" è un'esplorazione estrema che mira a un duplice cambio di paradigma: ripensare l'epistemologia della geografia e analizzare i testi come altrettanti laboratori di paesaggio. Non semplice critica letteraria o studio di fonti indirette, ma l'analisi di esercizi cognitivi complessi, i sondaggi spaziali di Homo geographicus che lasciano sempre traccia tra le parole del testo. E infine. al cuore di tutto. una riflessione sulle immagini e sull'immaginario. perché ogni resistenza culturale, intellettuale, sociale comincia da un futuro immaginato, da una "prova" di desiderio che funziona come alternativa allo status quo. "Neogeografia" è soprattutto questo: un ripensamento necessario del metodo scientifico per restituire alla geografia, all'antropologia e alle scienze sociali la loro irrinunciabile vocazione politica. Un manuale di resistenza dell'immaginario in cui la Terra e i suoi paesaggi sono la base primaria per fare pensiero critico e per inventare nuove pratiche di libertà.

Trattato dell'antropologia globale e della qualità
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Moderne Bücher

Capra, Peter <1954->

Trattato dell'antropologia globale e della qualità : make love not war! / Peter Capra

Aracne, 2019

Abstract: L'antropologia globale è la nuova materia che integra le aspirazioni fondamentali del determinismo biologico e neuropsicologico umano. Il filone di studi si basa sull'innovazione e l'integrazione di diverse discipline, quali etica-estetica, cultura della qualità e antropologia psicoanalitica, univocamente indirizzate al benessere e alle felicità individuali e collettivamente condivise.

L'ossessione identitaria
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Remotti, Francesco <1943->

L'ossessione identitaria / Francesco Remotti

2. ed.

Laterza, 2019

Il paradosso della bontà
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Wrangham, Richard <1948->

Il paradosso della bontà : la strana relazione tra convivenza e violenza nell'evoluzione umana / Richard Wrangham ; traduzione di Francesca Pe'

Bollati Boringhieri, 2019

Abstract: «Tra le grandi bizzarrie dell’umanità c’è l’ampiezza dello spettro morale: dalla perfidia più indicibile alla generosità più commovente» Richard Wrangham espone così il nucleo portante di questo suo nuovo, stimolante libro. La domanda che pone è di quelle eterne: fondamentalmente, l’uomo è buono o cattivo? Ha ragione Rousseau col suo «buon selvaggio» oppure Hobbes e il suo «homo homini lupus»? Non è una questione da poco, perché da questo dipende il ruolo delle istituzioni nella società. In altre parole: siamo originariamente buoni, e dunque sono le costrizioni sociali sbagliate a scatenare in noi la violenza? O, al contrario, siamo intrinsecamente cattivi e solo le istituzioni giuste ci inducono a convivere relativamente in pace? Da antropologo, Wrangham attacca il problema dal punto di vista dell’evoluzione e in questo libro risponde con una teoria sorprendente, accattivante, solida e molto ben documentata in anni di studi; una di quelle teorie che possono cambiare un intero campo del sapere. Anzitutto, ci informa Wrangham, «la combinazione di bene e male nell’uomo non è un prodotto della modernità». A giudicare dal comportamento dei cacciatori-raccoglitori di epoca recente e dai reperti archeologici, le persone condividono il cibo, si distribuiscono i compiti e aiutano i bisognosi da centinaia di migliaia di anni, ma le incursioni, il dominio sessuale, le torture e le esecuzioni erano all’ordine del giorno fin dal Pleistocene. Il dato, in pratica, sembra essere naturale e non culturale. La soluzione dell’enigma inizia a delinearsi distinguendo tra due tipi fondamentalmente diversi di violenza: quella «reattiva», a caldo, istintuale, e quella «proattiva», pianificata, a freddo. Noi umani siamo ben poco reattivi istintivamente, e dunque tolleranti tra di noi, molto più di altre specie, ma siamo anche in grado di pianificare freddamente guerre e atti efferati di ogni tipo. Insomma, siamo sia buoni sia cattivi, ma in ambiti differenti. La domanda era mal posta. Ma com’è possibile che si sia evoluto questo comportamento divergente? Basandosi sulla comparazione con i nostri cugini più stretti, gorilla, bonobo e scimpanzé, e sullo studio dei diversi popoli, Wrangham espone il suo «colpo d’ala», proponendo che ci siamo «autodomesticati». Proprio come il cane, così mansueto, deriva dal lupo, tanto temuto, anche noi abbiamo selezionato in noi stessi la mansuetudine, tenendo intatta però la violenza proattiva, che risponde a meccanismi biologici differenti. La lettura di questo libro fa aprire gli occhi e getta luce, con autorevolezza e grande capacità espositiva, sugli aspetti più controversi del nostro carattere, proponendo una lettura della storia naturale di Homo sapiens al tempo stesso convincente, sorprendente e inaspettata.

Malattie rare in emergenza
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Lesmo, Ilaria E. <ricercatrice in antropologia medica>

Malattie rare in emergenza : una ricerca antropologica tra biopotere e saperi della cura / Ilaria E. Lesmo

Mimesis, 2019

Abstract: La categoria di malattia rara, d’insorgenza relativamente recente, ha oggi grande rilevanza in sanità pubblica e in biomedicina. Il concetto merita un’analisi antropologica approfondita, in grado di mostrare, da un lato, le pratiche sociali, culturali e politiche che hanno portato alla sua plasmazione e, dall’altro, quelle che ne sono scaturite. Questo libro propone innanzitutto una genealogia delle malattie rare, mostrando le dinamiche che hanno condotto alla comparsa della categoria e le trasformazioni occorse con la sua diffusione a livello internazionale. In seguito, ripercorre una ricerca etnografi ca svolta lungo la Rete Interregionale per le Malattie Rare del Piemonte e della Valle d’Aosta, esplorando le rappresentazioni e le pratiche associate al concetto, contese tra forme di soggettivazione, processi biopolitici, nuove interpretazioni del disagio e tentativi di risignifi care queste ultime per consolidare una certa verità.

Antropologia dell'alimentazione
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Koensler, Alexander <1977-> - Meloni, Pietro <1974->

Antropologia dell'alimentazione : produzione, consumo, movimenti sociali / Alexander Koensler, Pietro Meloni

Carocci, 2019

Abstract: Quale rapporto intratteniamo con ciò che mangiamo? Perché in alcuni contesti culturali certi alimenti sono considerati sacri mentre in altri vengono disprezzati? Che cosa c'è dietro il crescente interesse per i cibi biologici e le forme di consumo alternativo come i gruppi di acquisto solidale? In che modo il capitale finanziario condiziona il mondo dell'alimentazione? Come cambia l'alimentazione con l'uso delle nuove tecnologie? Se uno degli obiettivi principali dell'antropologia è decostruire il senso comune, il compito dell'antropologia dell'alimentazione è quello di stimolare l'immaginario individuale e collettivo ad ampliare l'orizzonte sui modi in cui pensiamo il cibo. Facendo dialogare etnografia e teoria, gli autori si occupano di tabu alimentari, dispositivi tecnologici, intrecci fra attivismo alimentare e altermondialista, "utopie concrete" della neoruralità.

Terre di scambio
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Giangrande, Francesca <1988->

Terre di scambio : vite translocali tra il Delta del Nilo e Roma / Francesca Giangrande

Il Mulino, 2019

Abstract: Terre di scambio è il racconto di un territorio plasmato dai flussi di migranti tra Egitto e Italia. Quali interrelazioni permettono di leggere il territorio superando la dicotomia tra mobilità e stanzialità? Quali narrazioni emergono dalle storie di vita migranti? La ricerca, attraverso l’applicazione di approcci translocali allo studio di un caso particolare, vuole contribuire a una migliore comprensione del modo in cui i migranti siano attori nel processo di territorializzazione, sia nel contesto di partenza che in quello di arrivo. In particolare, è stato indagato il pendolarismo degli egiziani in una traiettoria che parte dal villaggio di Kafr Kela al Bab – nel Delta del Nilo – verso Roma e ritorno. L’osservazione etnografica ha consentito di identificare l’agency socio-spaziale esercitata dai migranti quando sperimentano e negoziano la produzione locale, spesso divergente e conflittuale negli spazi pubblici e privati. Emerge come la migrazione sia uno dei fattori che stanno rafforzando lo scambio tra contesti rurali e urbani, che in tutto il Mediterraneo sono ormai strettamente collegati tra loro attraverso processi di rurbanizzazione, ibridazione e glocalizzazione.

Il cibo
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Campanini, Antonella <ricercatrice in storia medievale>

Il cibo : nascita e storia di un patrimonio culturale / Antonella Campanini

Carocci, 2019

Abstract: La nozione di patrimonio applicata all'alimentazione è recente - giuridicamente risale al momento in cui l'Unesco ha iniziato a categorizzare l'immaterialità - ma, spigolando nel passato (anche remoto) si trovano tracce della sua costruzione. Sin dall'Antichità vi sono autori che si occupano della provenienza dei prodotti alimentari e dei luoghi di eccellenza delle produzioni, attribuendo così quelle che sarebbero in seguito divenute denominazioni d'origine. Il libro propone un excursus storico e letterario nel quale le informazioni che gli autori forniscono sono spesso le stesse, ma le prospettive in cui si pongono risultano differenti, anche molto: alcuni guardano con ironia a quello che appare loro un fenomeno recente, crescente e in qualche caso bizzarro, altri redigono lunghe liste cercando di mettere ordine nella materia e migliorare la reperibilità dei prodotti. Da quest'ultimo filone derivano gli inventari moderni e contemporanei, volti alla salvaguardia e alla valorizzazione di ciò che è diventato - appunto - patrimonio. È il cibo "pensato" quello che qui interessa, oggetto immateriale, esito di azioni dell'uomo che l'hanno reso tale. E, se il cibo diventa un'idea, la storia del cibo e della sua patrimonializzazione può essere considerata una storia delle idee, che descrive non tanto e non solo il cibo in sé, ma piuttosto l'uomo e la sua storia.

Antropologia delle famiglie contemporanee
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Grilli, Simonetta <1962>

Antropologia delle famiglie contemporanee / Simonetta Grilli

Carocci, 2019

Abstract: Oggetto del libro sono le forme fluide, mutevoli, inattese che la famiglia e la parentela hanno assunto nelle società attuali. Facendo riferimento a ricerche condotte per lo più nel contesto italiano, lo studio si concentra sui processi di moltiplicazione delle forme familiari, di pluralizzazione dei legami e delle soggettività parentali. Ne emerge il recedere di schemi e modelli normativi socialmente riconosciuti, incorporati fino a un passato recente in forme più o meno tacite nelle prassi degli attori sociali. I comportamenti familiari e parentali sono oggi riconducibili alle dinamiche demografiche e strutturali, alla revisione dei rapporti di genere e fra le generazioni, all'apparire di nuove concezioni etiche e del diritto, alle possibilità indotte dalle pratiche mediche. Pur essendo in parte imprevedibili, essi possono essere compresi alla luce di un principio, quello di "scelta consapevole", che ne costituisce un fondamento ideologico forte, capace di orientare le pratiche concrete. Chiamati a prendere decisioni responsabili, i soggetti elaborano condotte e fanno "scelte di famiglia" che implicano quasi inevitabilmente trasparenza e riflessività.