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Eros : sull'antropologia della rappresent-azione / Claudio Bernardi
EDUCatt, 2015
L'odio della musica / Pascal Quignard ; traduzione dal francese di Marella Nappi
EDT, 2015
Nuovo I percorsi della mente / Luigi D'Isa, Franca Foschini, Francesco D'Isa
Hoepli
Mio fratello è figlio unico (ma ha molti follower) / Felice Di Lernia
Roma : Bordeaux, 2015
UTET grandi opere, 2015
Abstract: Cultrua del cibo è una grande opera costituita da 4 volumi sulla storia del cibo e della alimentazione nel mondo diretta da Massimo Montanari, professore di Storia medievale e Storia dell’Alimentazione all’Università di Bologna. Massimo Montanari è coadiuvato nella direzione dalla professoressa Françoise Sabban, docente presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi (volumi 1 e 2) e dal professor Alberto Capatti, già Rettore all’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (volume 3). Per l’approccio al tema della alimentazione e delle risorse naturali mondiali che presenta – storico e antropologico, scientifico, sociologico ed economico – Cultura del cibo è senza ombra di dubbio un’opera che poteva essere concepita solo nel nostro Paese, diventando simbolo di una delle nostre eccellenze. L’Italia è infatti l’unica nazione al mondo a cui la comunità mondiale riconosce il primato per competenza e autorevolezza in fatto di una sana ed equilibrata gestione delle risorse e delle abitudini alimentari.
Armando, 2015
Abstract: n provincia di Napoli si volge una secolare festa particolarmente interessante dal punto di vista antropologico, la festa dei Gigli di Nola. Il volume raccoglie i frutti di un'indagine etnografica della comunità di pratica patrimoniale protagonista, complessa e numerosa. La ricerca rende conto anche di numerosi altri luoghi in cui si svolge un rito similare nella regione Campania o in contesti di dislocazione migratoria d'oltreoceano, come a Brooklyn, New York.
Armando, 2015
Abstract: Il presente lavoro analizza i miti, i culti e i riti antichi, utilizzando in una nuova prospettiva i principi della psiconalisi e della semiotica. Il modello utilizzato prova la permanenza, nel tempo e nello spazio, sia di credenze che di rituali antichi, che rimangono a regole di comportamento ancora efficaci e leggi di natura immutabili
Antropologia strutturale / Claude Lévi-Strauss ; traduzione di Paolo Caruso
Il Saggiatore, 2015
Abstract: Opera decisiva nello sviluppo della cultura occidentale del secondo Novecento, "Antropologia strutturale" causò, al suo apparire nel 1958, una rivoluzione copernicana nel campo delle scienze sociali, e ancora oggi rappresenta uno spartiacque evidente nella riflessione sul linguaggio, la religione e il mito, l'arte, e soprattutto sul concetto di struttura: nella certezza che anche tra gli uomini esistano costanti universali, compito dell'antropologia è non solo ricercare la ragione di queste costanti, ma soprattutto sondare il sistema di regole inconsce che condizionano tutti i comportamenti umani. L'antropologo può essere allora accostato, come scrive Lévi-Strauss in una pagina rimasta celebre, a un astronomo, cui spetta di trovare un senso unico a configurazioni molto diverse, per ordine di grandezza e lontananza, da quelle immediatamente vicine all'osservatore. Esercizio di convinto, radicale prospettivismo, la ricerca antropologica - nel suo aspetto tanto di elaborazione teorica, quanto di indagine sul campo - sussume in sé linguistica, sociologia, etnologia, e analizza la vita sociale come un sistema in cui tutti gli aspetti sono organicamente connessi. A quasi cinquant'anni dalla prima pubblicazione italiana, il Saggiatore ripropone quest'opera capitale in cui Lévi-Strauss ha saputo coniugare la chiarezza di intenti e la forza affabulatoria dei grandi etnologi e mitografi del passato.
Donzelli, 2015
Abstract: Un americano a Spaccanapoli, un antropologo che per oltre dieci anni si mimetizza tra i vicoli e le periferie e s'insinua nell'ambiente della musica neomelodica napoletana: nasce così Napoli sotto traccia, un libro che racconta in presa diretta quel mondo di confine dove la tradizionale arte di arrangiarsi finisce nelle fitte trame della malavita. Dal 1998 al 2011 Jason Pine, newyorkese, ha condotto la sua indagine sul campo, vivendo fianco a fianco con i maggiori protagonisti della scena neomelodica campana (cantanti, compositori, giornalisti, impresari) e condividendo la loro quotidianità tra case discografiche, emittenti pirata e feste private (matrimoni, battesimi, comunioni). Per penetrare la facciata folklorica che i protagonisti spesso volutamente offrono a questo forestiero, l'autore diventa uno di loro, in veste di regista di videoclip musicali e di pubblicità per le reti locali, associandosi a un boss-impresario. È così che, imparando a decifrare l'universo linguistico, gestuale e valoriale dell'ambiente, Pine ricostruisce il groviglio di legami e interessi che innerva quella zona di contatto tra marginalità sociale e criminalità organizzata, in cui centinaia di giovani sono disposti a scendere a compromessi con la camorra per inseguire un'opportunità di successo, convinti che non esistano alternative e attratti dall'assenza dei vincoli di un lavoro subordinato.
Einaudi, 2015
Abstract: Perché alcuni paesi sono ricchi, mentre altri sono poveri? In che modo le istituzioni possono influenzare il buon andamento di un sistema economico? Perché la Cina cresce a un ritmo cosí vertiginoso? Cosa possiamo imparare confrontando una crisi personale con una crisi di portata nazionale? Come possiamo affrontare i comunissimi pericoli quotidiani? Quali insegnamenti, a livello di stile di vita e benessere, possiamo ricavare dall'osservazione dei popoli tradizionali? Quali saranno le sfide globali del prossimo futuro? Dal metodo di ricerca delle scienze sociali alle differenze economiche delle nazioni, dalla crisi mondiale alle peculiarità della situazione italiana: tra antropologia, geopolitica e analisi culturale Jared Diamond, affrontando le grandi domande del presente, ci accompagna in una nuova avventura nella storia del nostro pianeta.
Carocci, 2015
Abstract: Da oltre quattro secoli è venerata a Esquipulas, in Centro America, la piccola icona barocca di un Cristo Nero, scolpita nel 1594 e custodita dal 1759 in una grande basilica di colore bianco. Innestato sui luoghi originari del sacro maya, il mito/rito ha contribuito a suscitare un sentire comune e interetnico dalla originaria dimensione religiosa a quella politica e civile. Gli effetti si sono proiettati oltre la colonia e l’indipendenza, conferendo rango all’autoritarismo del secolo XIX sia clerico-conservatore che liberale. Le sue radici meno prossime possono, dunque, ricercarsi nel patto di soggezione coloniale: vi convergono teologia tridentina, iconografia barocca, stile architettonico neoclassico poi, sino al Positivismo ottocentesco. Un’antropologia negativa dell’indio, la concorrenza fra creoli e meticci e la continuità del blocco storico ne costituiscono lo sfondo comune.
Ghibli, 2015
Abstract: Le società e i gruppi hanno bisogno di pratiche rituali per conservare e tramandare la propria identità. Nelle società primitive emerge la danza, rituale che possiede una funzione vitale e un ruolo estremamente importante nella vita degli individui e delle comunità. Precursore degli studi antropologici sulla danza, questo libro è un'autentica esplorazione del rapporto tra stile di vita e danza, fondamentale forma di espressione e di attività comunitaria la cui positiva influenza sociale si riflette anche sulla dimensione individuale. Si rintracciano così i legami che intrattiene con i modi di pensarsi e di mostrarsi della società, offrendo lo spunto per riflettere sulle molteplici possibilità della danza, ancora inesplorate.
I tatuaggi della Dea / Michela Zucca
Venexia, 2015
Abstract: I tatuaggi della Dea, dove l’archeologia e l’esame critico dei classici si incrociano con l’antropologia storica, esamina sculture, statue stele, dipinti e manufatti che restituiscono immagini di donne tatuate con gli evidenti segni del sacerdozio e della leadership militare e politica. Pur presenti in civiltà di tutto il mondo, tali segni sembrano appartenere a un’unica matrice, ovvero a tribù caucasiche, matrifocali, egualitarie, in perenne conflitto con le società dell’impero greco e romano. Trasformandosi in segno di identità, il tatuaggio si è conservato per millenni, diventando un simbolo di fede alla Madonna, l’altra faccia della Dea, e arrivando fino al secolo scorso. Se ne ritrova ancora traccia nei laboratori di tattoo della Madonna Nera di Loreto, così come sulle braccia delle donne di montagna balcaniche, greche e croate.
2. ed.
UTET università, 2015
Abstract: L'antropologia è ormai essenziale per chiunque voglia interrogarsi a fondo sulle realtà sociali e culturali contemporanee. Antropologia culturale guida il lettore attraverso i problemi della ricerca odierna, utilizzando un approccio concreto e partecipativo che incoraggia la discussione e l'esercizio del dubbio. Rispetto all'edizione americana il libro contiene un nuovo capitolo, dedicato alla storia dell'antropologia sino agli esiti più recenti. Questo capitolo, oltre a presentare gli sviluppi del pensiero antropologico in modo esaustivo, svolge la preziosa funzione di contestualizzare gli argomenti trattati negli altri capitoli. Anche i box e le letture di approfondimento sono una novità dell'edizione italiana, che i curatori hanno voluto per arricchire il volume di contributi necessari in un'opera di tale portata. La scrittura di Robbins, chiara e lineare, va incontro alle esigenze didattiche dei docenti e degli studenti, mettendo a fuoco sia temi classici dell'antropologia come la parentela, la religione, l'economia e il linguaggio, sia più recenti come l'identità, il corpo, i rapporti di genere. Uno strumento importante per gli studenti e anche per chi desideri approfondire per mezzo di un nuovo «sguardo da lontano» la propria appartenenza culturale.
Nuova ed. aggiornata
Bari : Dedalo, 2015
1Nuova biblioteca Dedalo. ; 188. Antropo-logiche
Siamo tutti cannibali / Claude Lévi-Strauss
Il Mulino, 2015
Abstract: Dal 1989 al 2000 Lévi-Strauss ha collaborato a "Repubblica" con un insieme di testi che vengono ora raccolti in queste pagine. Epidemia della mucca pazza, forme di cannibalismo alimentare o terapeutico, pregiudizi razzisti legati a pratiche rituali come l'escissione o la circoncisione: partendo da un fatto di cronaca l'antropologo ci esorta a interpretare i fatti sociali che si svolgono sotto i nostri occhi con la piena consapevolezza del superbo etnocentrismo che ci condiziona e che tutto commisura su di noi. Ed evoca il pensiero di Montaigne, secondo cui "ognuno chiama barbarie quello che non è nei suoi usi".
Il pensiero selvaggio / Claude Levi-Strauss ; traduzione di Paolo Caruso
Il Saggiatore, 2015
Abstract: "Pensiero selvaggio" è l’ossimoro, soltanto apparente, creato da Lévi-Strauss per indicare il vincolo che unisce la società occidentale alle popolazioni a lei più remote: è ciò che permette a un indiano americano di ritrovare una pista da indizi infi nitesimali, a un nativo australiano di identificare le impronte su un sentiero, a un automobilista di muoversi con disinvoltura nel traffico metropolitano. Alla ricerca di universali capaci di accomunare ogni uomo in un’unica disposizione cognitiva, Lévi-Strauss individua una struttura, profonda e razionale, grazie alla quale tutte le società elaborano i propri miti e credenze, realizzano il radicamento territoriale e l’organizzazione sociale dei propri componenti, e sviluppano strumenti pratici e complesse tassonomie. La loro necessità, prettamente umana, è di trarre un ordine dal fluire indistinto del reale. Quest'opera capitale dello strutturalismo, pur segnando un punto di svolta nel pensiero antropologico, ha saputo varcare i propri confi ni disciplinari intervenendo nel più ampio dibattito culturale del Novecento. A cominciare dal secco rifiuto di un universalismo astratto ed eurocentrico che, concepito al tramonto del colonialismo, non ha mai smesso di essere attuale. Il pensiero selvaggio ha esercitato un'influenza decisiva sulle discipline che formano il campo delle scienze sociali ed è oggi considerato un classico dell'etnologia.
Antropologia culturale / Emily A. Schultz, Robert H. Lavenda ; a cura di Manuela Tassan
3. ed. italiana condotta sulla 9. ed. americana
Zanichelli, 2015
Bompiani, 2015
Abstract: Il Giappone appare come un luogo di scambi e mescolanze, ma anche come un alambicco che distilla un'essenza più rara e sottile delle sostanze trasportate dalle correnti della storia". "È un Levi-Strauss innamorato profondamente della civiltà giapponese quello che i lettori ritrovano in questo volume che raccoglie testi scritti tra il 1979 e il 2001. Molto sappiamo delle antiche civiltà egizia, greca e romana ma ancora pochissimo delle tradizioni e i costumi delle popolazioni delle isole nipponiche. Levi-Strauss ci mostra come il Giappone sia stato e sia un ponte culturale tra l'Europa e l'area del Pacifico, conducendoci attraverso fatti storici, miti e abitudini di una terra lontana.
Elementi di antropologia culturale / Ugo Fabietti
3. ed.
Mondadori università, 2015
Abstract: Una panoramica chiara e sintetica dei principali temi dell'antropologia culturale. Arricchito di un notevole apparato iconografico, il libro fornisce gli strumenti per affrontare lo studio della pluralità delle culture di oggi nei loro aspetti simbolici e materiali, sociali ed economici, religiosi e politici, estetici ed ecologici. Questo libro è anche un'introduzione al significato di termini, idee, concetti, sempre esemplificati in maniera concreta - con la quale è possibile comprendere meglio le differenze e le somiglianze tra le culture umane nello scenario del mondo attuale.