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Guerra e pace - Lev N. Tolstoj

RECENSIONE CORALE A CURA DE “I MISERALIBRI – GRUPPO DI LETTURA BIBLIOTECA DI CHIARI” – LIBRO I

Primo incontro del nostro Classico del 2023.
Sembra di avere iniziato un percorso museale accompagnati dallo scrittore russo. Quattro libri per quattro saloni: possiamo visitarli seguendo attentamente e pazientemente la voce della guida, oppure potremmo anche essere tentati di ignorarla a tratti per sbirciare la sala successiva. Però ogni passaggio merita il nostro interesse, perché Lev Tolstoj, curatore dell’esibizione di “Guerra e pace”, ha studiato e progettato un’esperienza che qualcuna definisce perfetta.

Dopo essere accolti, nella prima sala ci troviamo immediatamente davanti agli occhi due affreschi enormi, in cui sono presentate tutte le figure delle prossime opere. Questi affreschi sono così affollati e vividi che non riusciamo ad abbracciarli con un solo sguardo. In più, la nostra guida ci fa capire fin dalle prime frasi che non risparmierà alcun particolare, anzi: la sua esposizione è cesellata. Tolstoj introduce ogni personaggio soffermandosi su alcuni suoi tratti fisici o espressioni caratterizzanti, che verranno poi riutilizzate più avanti per agevolare la nostra memoria. L’aspetto che ci colpisce è la forte attualità delle dinamiche delle relazioni. Una partecipante ha intuito come i tre principali protagonisti maschili incarnino diverse forme di ingenuità: Nikolaj Rostov è irruente nella sua impetuosità, Pierre Bezuchov è candido nel suo farsi trascinare dagli eventi, e il principe Andrej è inesperto mentre cerca di attuare il suo eroismo. Essi sono realizzazioni della nobiltà russa di inizio Ottocento, che non possono fare a meno di affascinare lettori e lettrici per quanto siano esponenti di un mondo ipocrita. Tolstoj, nel fornirci quelle che qualcuna chiama miniature di questi nobili, risulta comunque un po’ esclusivo, perché la loro è praticamente l’unica classe sociale che approfondisce. E tale esclusività ogni tanto la percepiamo anche noi visitatori, perché la nostra guida non parla sempre solo in italiano, ma ogni tanto inserisce qua e là frasi in altre lingue, soprattutto in francese. E questo può costituire un grande ostacolo quando non vi è alcuna traduzione o nota per facilitare la comprensione. Ci siamo chiesti: come mai proprio il francese? Perché la nobiltà russa era proprio bilingue. Il francese si era sempre più diffuso come lingua internazionale della diplomazia, prendendo il posto del latino. In Russia, dopo la rivoluzione del 1789, si rifugiarono molti precettori e nobili francesi. Una lingua non conosciuta dai ceti più bassi poteva essere utile ai nobili sia per non farsi capire sia per rimarcare la propria distanza sociale.

Nelle sua arduità, “Guerra e pace” comunque si preannuncia epico. Ma, oltre a chi ne è rimasto già affatato, c’è anche chi ancora non è convinto. Però l’esibizione è ancora lunga. Lasciamo quindi questo primo salone con i mente i quadri contrapposti dei due imperatori, Napoleone di Francia e Alessandro di Russia, tra conduzione e venerazione, tra antico e moderno, e andiamo ora verso il secondo.

Daniel Ghost e le anime erranti - Nicola Lucchi

Esistono fantasmi che infestano manieri e palazzi: anime tormentate ricoperte da un lenzuolo bianco, o spiriti traslucidi che tornano sulla terra perché hanno delle faccende in sospeso. Leggende antiche ci raccontano la loro storia e noi ne siamo affascinati, e forse un po’ impauriti. E poi ci sono i fantasmi di tutti i giorni, quelli che sono vicini a noi, ma passano inosservati.

Daniel è uno di questi, un ragazzo in carne ed ossa che nessuno prende mai in considerazione, come se non esistesse proprio. Finché non diventa proprio lui il protagonista di un’avventura paurosa e allo stesso tempo affascinante, nel libro “Daniel Ghost e le anime erranti” dello scrittore e sceneggiatore camuno Nicola Lucchi edito dall’editore, parte del gruppo Feltrinelli, Gribaudo.

Un fantasy che si rivolge a ragazze e ragazzi amanti del brivido e del mistero, ambientato in un paese immaginario della Val Camonica, che tratta in maniera efficace e meritoria numerosi temi: l’amicizia, il bullismo, la perdita dei genitori e il rapporto con le proprie origini e con il luogo in cui si vive.

Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/daniel-ghost-e-le-anime-erranti-nicola-lucchi/

La mala-ricetta - Informatore anonimo

22/03/2023
Forse un pò datato, si parla in lire, potrebbe essere un regalo per un informatore del 2023; purtroppo recentemente per una visita NON a pagamento ci vogliono mesi...... se paghi anche meno di 15 giorni..... penso che anche questa situazione sia un bel "vaso di pandora"

Il trascrittore - Ezio Piccioli

Romanzo d'esordio di un autore molto promettente che dimostra di conoscere e amare la musica, Londra e il modo di vivere “british”
Trama singolare che si snoda in una cornice temporale brevissima, personaggi molto ben tratteggiati e indagati a fondo nei loro stati d'animo.
E' il mondo di una Londra magica ed eccentrica quello che ruota intorno a Marcus, il Trascrittore, che vede la sua strada incrociare, per caso, come spesso accade, la strada di Edward.
La vita di Marcus che pare essersi arenata nella routine di chi trascrive musica non sua e quella di Edward che, a dispetto di un padre gretto e assente, porta avanti sotto pseudonimo, la sua straordinaria capacità di comporre, non saranno più le stesse.
Storie del passato che affiorano dolorosamente, sogni, desideri e progetti che si intrecciano fino a creare un grande rapporto personale e professionale.
Il finale è inaspettato ma, del resto, è noto che agli Dei i mediocri non hanno mai dato fastidio.
Ben scritto e coinvolgente. Da leggere.

Io piangio a Brescia-Auschwitz - Sandro Biffi

Un giro di affari imponente, circa duemila rapporti sessuali comprati ogni ventiquattro ore da persone incuranti di alimentare, con il loro denaro, questa schiavitù dei nostri giorni.

“Io piangio a Brescia-Auschwitz”, di Sandro Biffi ed edito da La Vita Felice nel 2017, è un romanzo-inchiesta, ovvero uno di quei libri che, mentre raccontano una storia vera cercando di far capire i punti di vista dei personaggi, provano anche a puntare i riflettori su ciò che di torbido e pericoloso ruota attorno all’argomento principe, il vero protagonista indiscusso. In questo caso, i temi su cui è imperniato questo libro ispirato a una storia vera sono la prostituzione e lo sfruttamento, l’inganno e le sevizie che subiscono migliaia di ragazze provenienti da ogni parte del mondo.

Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/io-piangio-a-brescia-auschwitz-romanzo-inchiesta/

I dieci libri dell'architettura - di M. Vitruvio

Libro per storici veramente appassionati. Difficile da leggere perché scritta nella lingua volgare del ‘500 usata dallo studioso Daniele Barbaro che si è apprestato a tradurre l’intera opera dell’architetto romano Vitruvio.
Personalmente non ci sono riuscito.
Inoltre le nozioni sono molto descrittive e poco schematiche, tipico del periodo, per cui impegnative da capire.
Mi sono limitato alla consultazione dell’indice dove interessanti erano i temi che Vitruvio affronta per formare a tutto tondo un architetto, dalla tecnologia dei materiali alla sicurezza sul lavoro.

Io, Tituba strega nera di Salem - Maryse Condè

Romanzo basato su di un personaggio vissuto realmente durante gli avvenimenti tragici della città di Salem, ma di cui rimane solo il nome negli archivi del tempo, Tituba.
Maryse Condè ne ha immaginato con estremo realismo la vita con tutti gli aspetti tristi e cruenti della schiavitù, del razzismo e della superstizione del ‘600 affrontari con coraggio e un pizzico di astuzia dalla protagonista che si rivelerà una stoica eroina nella crudezza di quel mondo dove le donne avevamo perso il diritto ad essere persona ancora prima di nascere.

R: Spatriati - Mario Desiati

"Claudia e Francesco, nella sua calligrafia sembravamo fatti per essere scritti assieme"

Due ragazzi uniti, ma completamente distanti, entrambe alla ricerca di sé stessi o di qualcosa che dia un senso al loro essere. Questo libro racconta della migrazione non solo territoriale, ma anche emotiva di Claudia e Francesco che continuamente scappano da ciò che sono dirigendosi verso qualcosa che possa completarli, che sia un lavoro, una persona o una città.
La storia è intensa, coinvolgente, densa di tante tematiche che coinvolgono la nostra generazione, forse estremizzandole, esagerando anche nella quantità. Nonostante questo ho apprezzato la narrazione, ricca di citazioni letterarie e musicali, di paesaggi del sud e di contesti estremi come quelli dell'underground berlinese.
Mi rimane l'impressione che Claudia e Francesco abbiano fatto tanta fatica e tanta strada per trovare qualcosa che in realtà era non solo sotto i loro occhi, ma addirittura dentro di loro.

"Da lei imparavo che il caos vince sempre, ma dargli una forma il più a lungo possibile produce quel che a quasi quarant’anni guardiamo con orgoglio: un figlio o un albero piantato, un libro, un viaggio, una fotografia, una degna sepoltura a chi hai amato".

Le Dieci giornate di Brescia con la treccia sul cuore - Delfino Tinelli

Non si può nominare Brescia senza pensare all’appellativo con cui è ampiamente conosciuta: Leonessa d’Italia. E non si può dire Leonessa d’Italia senza rievocare le Dieci Giornate, il tragico capitolo di storia risorgimentale nel quale il popolo di Brescia è insorto contro il governo austriaco scatenando una ribellione armata dal 23 marzo al 1° aprile 1849. Dieci giornate di strenui combattimenti, di protesta e di resistenza sfociate in un’amara sconfitta e in un feroce saccheggio a opera delle truppe nemiche, ma che restano emblematiche all’interno del Risorgimento italiano e che hanno istituito l’espressione “combattimento alla bresciana”.

Un argomento epico, fonte di grande ispirazione per molti scrittori, come anche il pedagogo e scrittore bresciano Delfino Tinelli. Dopo il successo del suo libro per bambini sui Longobardi a Brescia, Tinelli torna infatti nelle librerie con un nuovo testo destinato allo stesso pubblico e stavolta dedicato proprio alla celebre decade bresciana: “Le Dieci Giornate di Brescia. Con la treccia sul cuore” (Mannarino, 2022).

Come il precedente libro sulla Brescia longobarda, il nuovo testo, sempre appartenente alla serie “Il nonno racconta”, è strutturato come un dialogo fra l’autore (il nonno stesso) e due nipoti (Maddalena e Leonardo, rispettivamente di terza e di prima media). Alternando le domande dei nipoti alle risposte del nonno, l’autore presenta a una a una le figure preminenti delle Dieci Giornate, ricorrendo a una lingua semplice ed efficace e sciorinando aneddoti e dettagli. Tinelli sì conferma così come un autore capace di portare anche ai più piccoli la storia di Brescia, coi suoi protagonisti e i suoi eventi cardine, grazie a una scrittura immediata e coinvolgente e alla forte passione per gli argomenti trattati che riesce a infondere a ogni riga.

La recensione completa la trovate qui: https://www.bresciasilegge.it/le-dieci-giornate-di-brescia-spiegate-ai-bambini/

Re: La libreria dei gatti neri - Piergiorgio Pulixi

Imperdibile giallo/noir!
Un originale romanzo del bravo scrittore sardo... personaggi ed ambientazione per bibliofili, trama per amanti del genere, ben costruita e imprevedibile nel finale.
Consigli di lettura, attenzione ai particolari, idee per condividere la passione letteraria, uno sguardo ai problemi del mondo d'oggi: un mix perfetto.
Attendiamo il seguito, con gli immancabili gatti neri e la storia del povero Marzio.

Gradini che non finiscono mai - Giorgio Parisi

Mi incuriosiva il personaggio, sicuramente singolare, ma il libro, particolarmente nella prima parte, è un elenco abbastanza noioso delle cose che lui ha fatto. La seconda parte è più interessante, ma in ogni caso non lo rileggerei.