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L'arte di collezionare mosche
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Sjöberg, Fredrik <1958->

L'arte di collezionare mosche

Iperborea, 2015

Abstract: «Nessuna persona sensata si interessa alle mosche», e soprattutto, ahimè, non le ragazze. Ma sono questi screditati insetti ad aver cambiato la vita di Fredrik Sjöberg, o meglio, la curiosa famiglia dei sirfidi, che abbondano nell’idilliaca isoletta svedese dove si è trasferito e di cui è uno dei maggiori esperti e collezionisti. E sono loro il suo ironico punto di partenza per osservare la vita da un’altra ottica, l’alfabeto di una lingua nuova per leggere il paesaggio, e forse il mondo. La lentezza; la poesia dell’attesa; la sicurezza del vivere entro i confini ristretti di un’isola perché «si dorme meglio con la porta chiusa»; il collezionismo come bisogno di controllare il caos dell’esistenza; gli altri grandi irrequieti, Chatwin, Lawrence, Kundera, affascinati dalla catalogazione: attraverso divagazioni, storie, aneddoti si resta presi nella rete di un’incantata affabulazione, fino a scoprire che «tutti nell’intimo siamo collezionisti di mosche, anche se non ce ne siamo mai accorti». Un inclassificabile romanzo-conversazione in cui all’esperienza dell’autore fa da controcanto l’avventurosa vita di René Malaise, geniale inventore della trappola che ha permesso di scoprire migliaia di nuove specie: un don Chisciotte alla Balzac, esploratore in Kamčatka, nella Birmania dei tagliatori di teste, in luoghi selvaggi che erano allora chiazze bianche sulle carte geografiche, illustre scienziato e teorico visionario dell’esistenza di Atlantide. L’uomo degli eccessi che diventa per Sjöberg il suo inafferrabile alter ego. Sarà poi così vero, allora, che la felicità è a portata di mano, che basta contemplare il proprio giardino, che l’arte di porsi limiti è forse il suo segreto?

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Clara Toninelli
758 posts

Comincia a mettere da parte i soldi per un retino (o per la trappola Malaise, se vuoi fare le cose in grande): dopo aver letto questo incantevole, buffo, poetico, piccolo saggio vorrai diventare anche tu un collezionista di sirfidi, vedrai...

Ho sentito per radio un'intervista fatta da Loredana Lipperini a Fredrik Sjoberg. Mi sono reso conto che questo è un libro strano: un po' biografia, un po' saggio, un po' entomologia, un po' storia. Un genere incatalogabile, insomma. Ma sicuramente ricco difascino. E poi mi chiedo: perchè non vi sono donne collezioniste di insetti?

Grazie alla recensione di Clara Toninelli il mio interesse per i sirfidi è cresciuto enormemente! Davvero una lettura piacevolissima. Tra le tante perle: "Linneo, naturalmente, è magnifico, ma ciò che lo ha reso una megastar per tutti i secoli a venire è il fatto di avere venduto un sistema operativo, più o meno come Bill Gates [...]".

fatti non foste...

Libro anomalo, quasi inclassificabile. Un po’ biografia, un po’ autobiografia, un po’ geografia, viaggi, arte ( bella la definizione che da’ della pittura rinascimentale dell’Italia del nord: ricca di dolce sensualità e sognante malinconia). E poi battute, aforismi ed eziandio entomologia. Passando in rassegna personaggi strambi, collezionisti di moscerini della frutta, tafani ed altri esseri a sei zampe.
Questi personaggi non esitavano a compiere viaggi di migliaia di chilometri in lande disabitate ed inospitali per arricchire la loro collezione e conoscenza.
Fra tali personaggi primeggiano tale René Malaise ed Ester Blenda Nordström.
Il primo, esploratore, commerciante d’arte ed entomologo; carattere vincente.
Al tavolo da poker avrebbe sbaragliato tutti. Con una semplice coppia.
Ester Blenda, misteriosa, avventuriera, scrittrice, coraggiosa, affascinante. Anche lei facente parte di questo bislacco entourage di entomologi.
E naturalmente Fredrik Sjöberg, l’autore di questo libro che non è da meno dei suoi colleghi e non passa inosservato per arguzia e ottimismo.
In breve: se amate le letture “diverse”, questo testo non vi deluderà.

Clelia Nodari
142 posts

Anch'io ho letto questo libro incuriosita dalle recensioni e devo dire che mi è molto piaciuto;in particolare ho apprezzato lo sguardo ironico dell'autore su se stesso e sulla propria passione per i sirfidi.

Utente 39363
59 posts

Piacevole, ma pur sempre una mezza delusione: gli argomenti principali, seppure uniti da un filo logico, suonano più come un'accozzaglia che come una sinfonia; i vari brani non somigliano allo sprofondare e riemergere carsico della migliore non-fiction che la quarta di copertina promette, ma piuttosto al vagare disorientato di chi abbia un Alzheimer incipiente. Slegati e a tratti persino sconnessi (soprattutto nella prima parte: passando a raccontare le vite di altri l'autore dà invece il meglio che ha da offrire, almeno qui).
Persino la conclusione ha un sapore poetico ma... incompiuto.
Sembra non esserci un indirizzo chiaro nell'esposizione dei pensieri, per dirla in breve.
Dunque, tre stelle; ma difficilmente tornerò a frequentare Sjöberg - i sirfidi invece chissà: forse sì.

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