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Milano : Iperborea, copyr. 2007
Abstract: Felix Vincent ha trent'anni e - in nomen omen - è un vincente: felicemente sposato con Lidewij è il più famoso e pagato ritrattista della sua generazione. I critici lo giudicano un virtuoso per la sua meticolosa resa della realtà, ma lui ha un'altra visione della sua arte. Con i ritratti che gli vengono commissionati, Vincent intende comperare Nimmerdor, la grande casa nel bosco, in cui vive con Lidewij e ha il suo studio. Ma nel frattempo ha anche acquistato un'enorme, preziosa tela di lino, per dipingervi un soggetto originale: una Pietà, forse, come confida alla conturbante giornalista Minke Dupuis, ex compagna di scuola e molto di più. Ma il destino ha deciso altrimenti. Un giorno bussa alla sua porta Valéry Specht, controverso e ricchissimo erede di un'impresa di dragaggio, notorio frequentatore di uomini. Sa che Felix dipinge solo dal vivo, ma è venuto a supplicarlo di ritrarre suo figlio Singer, che è morto. Ha con sé foto e un video del ragazzo: se Felix accetterà di ricrearlo sulla tela, dice sibillino, salverà una vita. Specht, padre? E com'è morto Singer? Domande a cui però Felix non cerca una risposta, e non solo per il lauto compenso che Specht gli ha promesso. Ecco, dunque, chi diventerà la grande tela: un figlio amato, come quello che Lidewij porta in grembo... Forse. Perché il destino è di nuovo pronto a rimescolare le carte.
29 novembre 2022 alle 22:37
Un romanzo davvero ricco di significato; profondo perché l'autore scavando nei personaggi scava anche dentro la natura umana nonché nell'animo del lettore. Mai banale e alquanto originale, si denotano vari elementi poetici molto apprezzabili e sognanti, non a caso l'autore è un poeta riconosciuto con vari premi olandesi.
Una sorpresa positiva promossa a pieni voti che rimarrà però unica perché da quel che vedo è l'unica opera di Willem Jan Otten tradotta in italiano!
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