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Guerra e pace
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Tolstoj, Lev Nikolaevič <1828-1910>

Guerra e pace

[Milano : Rizzoli], 2007

نبذة مختصرة: Sullo sfondo di grandi avvenimenti storici, l'invasione della Russia da parte della Grande Armée di Napoleone con la battaglia di Borodino e l'incendio di Mosca, Tolstoj narra le vicende di due nobili famiglie russe, i Bolkonskij e i Rostov, e descrive l'intera società russa, dai ceti più alti ai più umili.

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Alice Raffaele
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RECENSIONE CORALE A CURA DE “I MISERALIBRI – GRUPPO DI LETTURA BIBLIOTECA DI CHIARI” – LIBRO I

Primo incontro del nostro Classico del 2023.
Sembra di avere iniziato un percorso museale accompagnati dallo scrittore russo. Quattro libri per quattro saloni: possiamo visitarli seguendo attentamente e pazientemente la voce della guida, oppure potremmo anche essere tentati di ignorarla a tratti per sbirciare la sala successiva. Però ogni passaggio merita il nostro interesse, perché Lev Tolstoj, curatore dell’esibizione di “Guerra e pace”, ha studiato e progettato un’esperienza che qualcuna definisce perfetta.

Dopo essere accolti, nella prima sala ci troviamo immediatamente davanti agli occhi due affreschi enormi, in cui sono presentate tutte le figure delle prossime opere. Questi affreschi sono così affollati e vividi che non riusciamo ad abbracciarli con un solo sguardo. In più, la nostra guida ci fa capire fin dalle prime frasi che non risparmierà alcun particolare, anzi: la sua esposizione è cesellata. Tolstoj introduce ogni personaggio soffermandosi su alcuni suoi tratti fisici o espressioni caratterizzanti, che verranno poi riutilizzate più avanti per agevolare la nostra memoria. L’aspetto che ci colpisce è la forte attualità delle dinamiche delle relazioni. Una partecipante ha intuito come i tre principali protagonisti maschili incarnino diverse forme di ingenuità: Nikolaj Rostov è irruente nella sua impetuosità, Pierre Bezuchov è candido nel suo farsi trascinare dagli eventi, e il principe Andrej è inesperto mentre cerca di attuare il suo eroismo. Essi sono realizzazioni della nobiltà russa di inizio Ottocento, che non possono fare a meno di affascinare lettori e lettrici per quanto siano esponenti di un mondo ipocrita. Tolstoj, nel fornirci quelle che qualcuna chiama miniature di questi nobili, risulta comunque un po’ esclusivo, perché la loro è praticamente l’unica classe sociale che approfondisce. E tale esclusività ogni tanto la percepiamo anche noi visitatori, perché la nostra guida non parla sempre solo in italiano, ma ogni tanto inserisce qua e là frasi in altre lingue, soprattutto in francese. E questo può costituire un grande ostacolo quando non vi è alcuna traduzione o nota per facilitare la comprensione. Ci siamo chiesti: come mai proprio il francese? Perché la nobiltà russa era proprio bilingue. Il francese si era sempre più diffuso come lingua internazionale della diplomazia, prendendo il posto del latino. In Russia, dopo la rivoluzione del 1789, si rifugiarono molti precettori e nobili francesi. Una lingua non conosciuta dai ceti più bassi poteva essere utile ai nobili sia per non farsi capire sia per rimarcare la propria distanza sociale.

Nelle sua arduità, “Guerra e pace” comunque si preannuncia epico. Ma, oltre a chi ne è rimasto già affatato, c’è anche chi ancora non è convinto. Però l’esibizione è ancora lunga. Lasciamo quindi questo primo salone con i mente i quadri contrapposti dei due imperatori, Napoleone di Francia e Alessandro di Russia, tra conduzione e venerazione, tra antico e moderno, e andiamo ora verso il secondo.

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