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Vite da ariani - Guido Dalla Volta

Chi passa in piazza Vittoria a Brescia potrebbe notare, rallentando il passo e abbassando lo sguardo davanti al portone del grattacielo ex torrione dell’Ina, numero civico 11, due piastrine rettangolari incastonate nel pavimento marmoreo. Sono le pietre d’inciampo che portano incisi i nomi di Guido Dalla Volta e di suo figlio Alberto, i quali hanno un tempo abitato proprio in un appartamento del grattacielo. Italiani, ebrei, Guido e Alberto sono stati arrestati dai fasciasti nel 1943, consegnati ai nazisti e infine deportati ad Auschwitz, da cui non hanno mai fatto ritorno.

Anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, un altro Guido Dalla Volta, nipote omonimo del nonno che non ha potuto conoscere, ritrova tra le pagine di un libro delle sorprendenti menzioni riguardo a un ventiduenne generoso e pieno di coraggio che nemmeno l’orrore del lager sembra aver potuto piegare. Il libro è “Se questo è un uomo” di Primo Levi”, il ragazzo è suo zio Alberto.

In “Vite da ariani” (Enrico Damiani Editore, 2024), Guido Dalla Volta sceglie la forma del romanzo per raccontare la storia del nonno, dello zio e di tutta la sua famiglia dalla Brescia dagli anni trenta fino ai giorni nostri, prima e dopo la Shoah, cucendo insieme passato e presente attraverso il filo indissolubile della memoria e componendo un libro tragico e coinvolgente che è insieme opera di narrativa, memoriale e testimonianza. Il testo è impreziosito da una prefazione a firma della senatrice Liliana Segre, oltre che da un’appendice con testi e lettere di Primo Levi.

La recensione completa la trovate qui: https://www.bresciasilegge.it/vite-da-ariani-guido-dalla-volta/

Re: Tre piani - Eshkol Nevo

"Tre piani" di Eshkol Nevo è un romanzo che lascia qualcosa dentro. Qualcosa di sottile, che non fa rumore ma resta. È una lettura che si insinua lentamente, che non cerca effetti speciali, e che per questo riesce a toccare corde profonde, a volte scomode. È, prima di tutto, un libro che parla delle persone e delle loro crepe: quelle piccole fessure che si aprono nella quotidianità, nei rapporti familiari, nel cuore.

«In Israele va così. Le famiglie felici e le famiglie infelici si somigliano.»

Il romanzo si sviluppa in un condominio di Tel Aviv, attraverso tre storie che occupano – letteralmente e simbolicamente – tre diversi piani dell’edificio. Ogni piano corrisponde a un personaggio, a un mondo interiore, a un piano dell’esistenza. Ma anche, come Nevo stesso ha suggerito, ai tre livelli della psiche secondo la teoria freudiana: Es, Io, Super-io. Una struttura intelligente, ben congegnata, che funziona come impalcatura per esplorare i desideri più viscerali, le tensioni della realtà e il peso delle norme sociali e della coscienza.

Per leggere la recensione completa: https://bookivora.com/2025/03/14/tre-piani-nel-condominio-dellanima/

La signora Dalloway - Virginia Woolf

“Mrs Dalloway” è un romanzo molto introspettivo e fluido, ma in certi momenti mi ha messo davvero alla prova. Ho amato la capacità di Virginia Woolf di catturare il flusso di pensieri dei personaggi: di farmi entrare nella mente di Clarissa e di chi le ruota attorno, di farmi girovagare in una Londra viva e pulsante. Parallelamente, mi ha colpito parecchio a che la storia di Septimus Warren Smith, un veterano della Prima Guerra Mondiale fortemente segnato da traumi psicologici che lo condurranno a una tragica fine.

È un libro che ha poca trama ma tanta sostanza! Mi è piaciuto ma allo stesso tempo mi ha fatto perdere anche il filo, come se i pensieri di Clarissa fossero talmente intricati da sfuggirmi (È questo l’effetto che fa il flusso di coscienza? Chiedo perché non ho ancora letto l’“Ulisse” di Joyce). Tutto ciò non ha tolto valore alla lettura, anzi: è stata un’esperienza immersiva e intensa, che mi ha fatto riflettere su quanto la mente umana possa essere complessa e stratificata. Ecco, se dovessi scegliere un aggettivo per questo libro userei proprio STRATIFICATO. Il tempo sembra non scorrere, eppure è scandito dalle lancette del Big Ben, dai dettagli della città, dal dinamismo tutt’attorno. Credo che “Mrs Dalloway” non sia un libro da leggere in fretta, ma uno da assaporare con pazienza, quando si è ben predisposti a lasciarsi trasportare dalle onde del pensiero. È stato un piacere entrare in contatto con i momenti dell’essere di Clarissa.

Re: Tre piani - Eshkol Nevo

RECENSIONE CORALE A CURA DE "I MISERALIBRI – GRUPPO DI LETTURA BIBLIOTECA DI CHIARI"

“Tre piani” di Eshkol Nevo è un romanzo INTIMISTA, costruito come un edificio narrativo in cui ogni piano è un mondo a sé, ma insieme compongono un’unica riflessione sull’essere umano e sulle caratteristiche che lo abitano. Tre racconti, tre protagonisti, tre confessioni: ogni piano rappresenta un diverso stato emotivo ed esistenziale, come se l’autore guidasse il lettore in un percorso DANTESCO, che va dall’Inferno del sospetto, al Purgatorio dell’insicurezza, fino al Paradiso incerto ma possibile della liberazione interiore.

Al primo piano c’è Arnon, ex militare e padre (fin troppo) premuroso, divorato dal sospetto che sua figlia possa essere stata abusata. La sua voce è carica di tensione e il racconto - rivolto a un amico in un lungo monologo - trascina in un vortice ANGOSCIANTE. La realtà resta sempre ambigua e il lettore, come il protagonista, non riesce a distinguere chiaramente i fatti dalla paura. È un piano INQUIETANTE, dove la ricerca di verità si confonde con il bisogno di controllo e il senso di giustizia rischia di trasformarsi in ossessione. Questo primo racconto è il più oscuro: AMBIGUO, irrisolto, un vero e proprio Inferno psicologico da cui non si esce indenni.

Al secondo piano vive Hani, donna sola, madre di due figli piccoli e moglie di un uomo spesso assente. Il suo racconto prende la forma di una lunga lettera indirizzata a un’amica d’infanzia, una voce TENERA, ma segnata da un profondo senso di SOLITUDINE. Quando il cognato, latitante, si presenta alla sua porta chiedendo rifugio, Hani lo accoglie senza sapere esattamente perché. Forse per ribellarsi al vuoto che la circonda, forse solo per sentire di esistere. Il suo è un piano DESOLANTE, DEPRESSIVO, dove l’equilibrio mentale è sempre in bilico. Ma è anche emotivamente vicino, UMANO: chiunque ha conosciuto il peso del non essere visto, del timore di perdersi dentro la propria vita. È il Purgatorio del romanzo, dove non si è più nell’oscurità, ma nemmeno ancora nella luce.

Infine, al terzo piano, incontriamo Dovra, ex giudice, da poco vedova. Il suo racconto si sviluppa attraverso messaggi registrati sulla segreteria telefonica del marito defunto. È qui che Nevo raggiunge forse il livello più complesso e affascinante: la protagonista si confronta con il proprio passato, con il difficile rapporto col figlio, con la solitudine scelta e subita. La sua voce è TRISTE, ma anche IRONICA e soprattutto carica di voglia di cambiare. È un racconto a tratti MISTERIOSO e profondamente INTROSPETTIVO, dove l’elaborazione del lutto lascia lentamente spazio a un desiderio di rinascita. In questo piano, il romanzo apre finalmente uno spiraglio: il NUOVO INIZIO, la SPERANZA, la possibilità di uscire da sé per ritrovare un equilibrio diverso. È il Paradiso che chiude il cerchio.

Nel complesso, “Tre piani” è un romanzo PROFONDO, che ci invita a guardare oltre le apparenze, oltre le facciate lisce e ordinate delle case, delle famiglie, dei rapporti. C’è un gioco sottile tra ciò che si mostra e ciò che si cela, e Nevo è abile nel rendere visibile quella frattura. I suoi personaggi sono figure NEVROTICHE, eppure reali, in cui è impossibile non riconoscere qualcosa di nostro. La scrittura è a tratti STRARIPANTE, densa di pensieri, piena di dettagli minimi - l’appartamento colmo di orologi, l’insistente magrezza del cognato - che sembrano marginali ma creano un realismo ipnotico, come in un film di Bergman. Ci sono momenti di grande intensità, ma anche pause brusche, digressioni che rallentano la narrazione: il romanzo è, in questo senso, SBILANCIATO, e non tutti riescono a trovare la stessa coerenza.

Qualcuno lo ha definito IRRITANTE, persino MEDIOCRE, forse per la scelta di non sciogliere del tutto i nodi, di lasciare irrisolte alcune questioni centrali. Eppure, altri lo hanno definito NECESSARIO: perché ci ricorda quanto sia fondamentale parlare, confidarsi, anche solo registrando un messaggio a chi non può più ascoltarci.

Eshkol Nevo, con una formazione in Psicologia, rende evidente il suo impianto teorico sul finale, quando la protagonista acquista l’opera omnia di Freud. Il riferimento al modello dell’Io, Es e Super-Io diventa allora non solo chiave di lettura, ma cornice dell’intero romanzo. Ma la domanda rimane: è davvero necessario offrirci questa spiegazione? Oppure ogni lettore avrebbe potuto (e dovuto) trovare la propria interpretazione, sentire sulla pelle questo percorso interiore?

“Tre piani” è un romanzo INTIMO e LIBERATORIO: Eshkol Nevo, attraverso la scrittura, racconta l’animo umano nella sua complessità, restituendo l’autenticità di ciò che siamo (e, forse, anche di ciò che non vorremmo ammettere di essere). Il pericolo più grande, sembra suggerire, sarebbe proprio quello di non riconoscere che anche dentro di noi convivono le fragilità e le ombre dei suoi personaggi. La rigidità è pericolosa e il lavoro su di sé è l’unica via per vivere davvero e per riconoscerci.

Re: La coppia perfetta - B. A. Paris

Bellissimo thriller, molto coinvolgente già dalle prime pagine continuando poi fino all'ultima in un crescendo di tensione, come non ne leggevo da tempo. L'ho trovato originale sia nella trama che nell'esposizione e non vedevo l'ora di arrivare al finale.

Un requiem tedesco - Philip Kerr

L'autore intreccia complesse indagini che vedono il detective Bernie Gunther assunto da più clienti (americani, tedeschi e russi) allo scopo di dipanare una intricata matassa i cui bandoli conducono il protagonista sull'orlo della sua dipartita.

Sonnambulo - Adrian Tomine

Alla seconda tavola sei già dentro la storia e vorresti che ogni racconto non finisse mai. Racconti di qualità elevatissima. Si respira aria di Carver, di Čechov.

Il confine umano - testi di Giorgio Scroffi

Di fronte alle grandi opere d’arte, agli spettacoli della natura, alle imprese coraggiose degli uomini risulta in qualche modo spontaneo a chiunque vedere, apprezzare e magari anche lodare, ciascuno a proprio modo, la bellezza e la grandezza di fronte a cui ci si trova.

La bellezza che si nasconde nelle piccole cose e nella quotidianità richiede invece attenti osservatori, esige uno sguardo indagatore in grado di sfrondare l’apparenza immediata della prima impressione, cogliere un particolare, leggere il mondo con una freschezza che sappia comprenderlo non nei suoi aspetti più triviali e banali, ma nella sua unicità.

Tale è stato lo sguardo che ha animato Girolamo Battista Tregambe, incisore bresciano scomparso nel 2015, la cui opera viene ricordata nel volume “Il confine umano”, pubblicato da Gam Editrice nel 2024 con un’introduzione di Giorgio Danesi e un ricco corredo di testi di Giorgio Scroffi.

Trovate qui la recensione completa di Brescia si legge: https://www.bresciasilegge.it/lopera-di-girolamo-tregambe/

Re: Tre piani - Eshkol Nevo

Il mio aggettivo per “Tre piani” è “liberatorio”, perché la libertà nel senso di sollievo è proprio ciò che cercano i tre protagonisti inquilini di questo condominio che, metaforicamente, rappresenta diverse profondità della nostra psiche. E tali profondità non sono completamente separate, anzi, si intrecciano, si incrociano, si scambiano; a volte una riesce ad ascoltare o spiare cosa sta succedendo nell'altra, altre volte si riescono persino ad abbracciare, come le due protagoniste femminili, risvegliando l'una nell'altra emozioni e sensazioni che credevano di avere ormai chiuso a chiave, emesso sentenze definitive... E invece no. Eshkol Nevo ha la capacità di essere trascinante nel suo stile narrativo, grazie all'adozione della prima persona e della tecnica della confidenza e della confessione a persone care, che siamo proprio noi lettori e lettrici. È stato un piacere rileggerlo per il gruppo di lettura de “I MiseraLibri” dopo qualche anno, specialmente ora che è ancora più acceso il conflitto in Israele e Palestina e si dà un ulteriore significato ad alcuni riferimenti.