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Perdersi
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Genova, Lisa <1970->

Perdersi

Casale Monferrato : Piemme, 2010

Abstract: Alice ha lavorato sodo per raggiungere i suoi obiettivi e ora, a quasi cinquant'anni, sente di avercela finalmente fatta. Dopo anni di studio, di notti a base di caffè e libri di psicologia, ha coronato il suo sogno, è una scienziata di grido, insegna ad Harvard e viene chiamata dalle più prestigiose università per tenere conferenze. E poi c'è il suo più grande orgoglio, la famiglia: il marito John, un brillante esperto di chimica, che non riesce a trovare gli occhiali neppure quando li indossa, e i loro figli, Anna, Tom e Lydia, tutti e tre realizzati, anche se ognuno a modo suo. All'improvviso, però, tutto cambia. All'inizio sono solo piccole dimenticanze: una parola sulla punta della lingua che non riesce a ricordare, gli orari delle lezioni, il numero di uova nella ricetta del pudding natalizio, quello che prepara da più di vent'anni. E poi un giorno, dopo il giro di jogging quotidiano, Alice si ritrova in una piazza che è sicura di conoscere ma che non sa dove si trovi. Si è persa, a pochi metri da casa. Qui comincia il suo viaggio tra le corsie d'ospedale, a caccia del male che sta cancellando i suoi ricordi. Quando le viene diagnosticato l'Alzheimer precoce, tutto ciò in cui Alice ha sempre creduto pare sgretolarsi, il mondo intorno a lei sembra sfuggirle ogni giorno di più.

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E' la storia di Alice, una scienziata, docente di linguaggio ad Harvard, sposata con un collega e con tre figli giovani.
Sì, perché Alice ha appena compiuto cinquant'anni, ma comincia ad accusare strani sintomi. A volte dimentica le parole, ce le ha sulla punta della lingua, ma proprio non ne vogliono sapere di uscire.
Oppure non riconosce delle persone, anche se le sono state presentate solo pochi minuti prima.
O magari si dimentica di un importante convegno, e tornando dal lavoro si presenta a casa, di fronte al marito perplesso che la crede su un aereo.
O ancora si trova in un luogo conosciutissimo, riconosce le strade ma... non si ricorda dov'è casa sua.
Sarà stress? Depressione? La tempesta della menopausa?
Di fronte alle analisi mediche, sia Alice che suo marito dapprima rifiutano la verità. Ma quando la situazione non fa altro che peggiorare, e un test genetico dimostra che Alice HA l'Alzheimer, c'è poco da fare.
Quanto tempo le rimane?
Quanto tempo le rimane da vivere?
Ma soprattutto, quanto tempo le rimane per ricordare l'uomo che ama? Per non dimenticare i suoi figli?
Il libro è delicato, ma fa paura. Perché l'Alzheimer esiste. Perché non è una malattia da "vecchi".
Perché Alice teme di non essere supportata... Ad un certo punto è talmente spaventata che farebbe a cambio con un cancro!! Perché il cancro, pensa, suscita la comprensione altrui. L'empatia. Ti considerano un eroe. Lei sarà solo una malata mentale.
Perché l'Alzheimer non si cura e non si guarisce. Si può rallentare, ma non fermare nè invertire.
Perché tuo marito, che ami da decenni, all'improvviso è un estraneo.
Perché non ricordi che tua madre è morta tempo fa, e quando te lo dicono impazzisci dal dolore... perché lo scopri ora.
In questo declino, come si può sopravvivere?
Alice pensa di suicidarsi. E prenderà le sue precauzioni per non dimenticarselo.
Ma il cuore, quello non dipende dalla memoria. La dolcezza, le tenerezze e l'amore di cui si possono circondare un malato sono riconoscibilissimi, ed apprezzati, anche se il malato non si ricorda molto bene chi è che lo sta amando.
Un libro assolutamente da leggere, con le lacrime agli occhi, pagina dopo pagina.
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Nota 1: mi sono chiesta per tutto il libro il perché lo stesso fosse ambientati negli USA, nonostante il nome italianissimo dell'autrice, Lisa Genova. La risposta è che perché, nonostante il nome "italiano", l'autrice è una neurologa statunitense.
Nota 2: dal libro, che mi risulta essere un bestseller, è stato tratto un film, che sarà nelle sale alla fine di quest'anno. Tra i protagonisti, Julianne Moore e Alec Baldwin.
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Recensione pubblicata anche qui:

Bel libro. Se si può definire bello qualcosa che descrive la cosa più brutta al mondo,a parere mio. Più brutta della paralisi. Più brutta della morte. Perché è un morire lento, parziale, del quale ci si rende conto solo a tratti..

Mara Taiola
16 posts

Libro molto molto intenso. Molto bello nonostante il tema trattato...fa riflettere su tutto quello che si può perdere da un momento all'altro. Il finale mi ha lasciata un pochino interdetta...forse perché avrei preferito per la protagonista qualcosa di diverso.

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